Negli ultimi giorni diverse testate del mondo automobilistico hanno riportato la notizia della nuova campagna di richiamo che Tesla ha dovuto avviare in seguito all'indagine condotta dalla NHTSA - National Highway Transportation Safety Administration, l'ente americano preposto alla sicurezza stradale: la campagna coinvolge ben 362.758 veicoli prodotti dalla compagnia di Elon Musk, una cifra che sembra spaventosa ma che si ridimensiona parecchio quando ci si rende conto che il "richiamo" viene gestito tramite un semplice aggiornamento software over-the-air, senza bisogno che le auto arrivino in officina.
Il problema individuato dalla NHTSA riguarda, manco a dirlo, il sistema di guida autonoma Full Self-Driving, ritenuto pericoloso dall'ente statunitense:
"Il sistema FSD Beta potrebbe permettere al veicolo di comportarsi in modo pericolo a un incrocio, guidando attraverso un incrocio pur trovandosi in una corsia dedicata alla svolta a sinistra, entrando in un incrocio regolato da uno Stop senza fermarsi completamente o attraversando un incrocio con semaforo arancione lampeggiante senza rallentare. Inoltre, il sistema potrebbe non rispondere in modo adeguato al cambio del limite di velocità."
Insomma, in parole povere alla NHTSA non piace proprio come si comporta una Tesla quando viene lasciato il controllo a Full Self-Driving, uno smacco non da poco considerato che il costosissimo pacchetto software è in sviluppo ormai da diversi anni.
Obbligatorio quindi il richiamo da parte di Tesla, che sta già lavorando a un aggiornamento software che renderà le manovre indicate più sicure, nonostante la compagnia non sia d'accordo con l'interpretazione dell'ente americano: l'aggiornamento arriverà ugualmente, ma Tesla sostiene che si tratti di "un eccesso di cautela".
Iniziato lo scorso 7 febbraio, questo richiamo coinvolge tutti i veicoli del catalogo di Tesla a partire dal 2016 fino ad oggi; nello specifico sono coinvolte le Model S e Model X a partire dal 2016, le Model 3 prodotte dal 2017 in avanti e le Model Y realizzate dal 2020 in poi. Le informazioni in merito al rilascio del software sono ancora sconosciute, ma senza dubbio Tesla non si farà attendere.