Il marchio americano Tesla non smette di far parlare di sé, dopo l’incendio sviluppatosi alla fabbrica di Fremont si era sparsa la voce che il marchio di Elon Musk volesse rivisitare un’idea accantonata da tempo: la sostituzione delle batterie sul posto, il cosiddetto battery swap.
Quest’ultimo consiste nel cambiamento dell’intera batteria in una stazione apposita per poter tornare in strada nel più breve tempo possibile in modo da lasciare la batteria esausta al centro di ricambio e poter essere di nuovo operativi in pochi minuti; questa strategia era stata presentata nel 2013 da Tesla e seppur intelligente si è rivelata poco utile considerati i salti qualitativi nella capacità di ricarica dei Supercharger che con l’ultima iterazione - Supercharger V3 - riesce a caricare fino all’80% in soli 20 minuti.
Uno dei principali concorrenti del marchio californiano, la cinese Nio, propone questa soluzione nel paese d'origine e alcuni analisti sostenevano che anche Tesla potesse introdurla nuovamente, per lo meno in Cina; la risposta di Tesla è un categorico no, indicando che il battery swap avrebbe senso solo per i Taxi e i Bus mentre per le automobili civili la strada che il marchio californiano vuole perseguire è quella del Supercharger, migliorando sempre di più le capacità di ricarica e l’autonomia delle batterie stesse.
Con Tesla Model S Plaid+ verranno introdotte sul mercato le nuovissime celle 4680 che riusciranno a garantire elevata potenza ed elevatissima autonomia ad un recentemente rivisitato prezzo di 150.990 euro; nel caso della Plaid+ infatti, la Tesla più potente mai prodotta, si parla di 1100+ cv e 800 km di autonomia, il tutto comandato dal controverso volante a cloche.Questi numeri sono decisamente interessanti e rendono praticamente inutile il battery swap se non in casi eccezionali.
Inoltre, questa procedura non sarebbe né gratuita né conveniente per i proprietari che al momento godono delle tariffe agevolate dei Supercharger Tesla sulle nuove vetture e addirittura della ricarica gratuita per sempre sulle vetture prodotte fino a fine 2016; la risposta è quindi chiara, Tesla non introdurrà il battery swap e continuerà a migliorare sia la sua rete di ricarica che i suoi veicoli.