Tesla Model S Plaid, cosa ci piace e cosa no | La nostra prova

Abbiamo provato Tesla Model S Plaid, la regina delle elettriche e l'unica in grado di coprire lo 0-100 in circa 2 secondi.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Abbiamo appena trascorso una settimana con Model S Plaid, l’ammiraglia di casa Tesla, dal prezzo di listino di ben 130mila euro. In pratica è una hyper-GT (come la Koenigsegg Gemera ovvero una hypercar da quattro posti), considerando la sua configurazione a triplo motore elettrico a magneti permanenti che, assieme, sono in grado di sprigionare il corrispettivo di 1020 cavalli. Un motore sull’asse anteriore, due sull’asse posteriore, uno per ruota. Accelerazione da 0 a 100 km orari, in condizioni di massima trazione, in 2.1 secondi, velocità massima di 322 km orari, e una progressione che spinge fino e oltre i 200 chilometri orari. Scopriamo come al solito cosa ci è piaciuto e, invece, cosa ci è piaciuto meno dell’ammiraglia Tesla.

Cosa ci convince

Non c’è da sorprendersi che tra le cose che ci sono piaciute c’è l’immensa potenza e la brutalità con cui Model S Plaid è in grado di scaricare a terra tutti gli oltre mille cavalli dei suoi tre motori. Purtroppo, la settimana in cui l’abbiamo provata non era delle migliori, considerando la pioggia che ci ha accompagnato per la maggior parte del tempo. Situazione in cui sono apparsi chiari i limiti, ma anche i pregi di Model S Plaid. Tra i limiti, se così possiamo definirlo, c’è la quantità di cavalli, più di quello che forse è realmente necessario. Non è la sola automobile con mille cavalli, ma l’istantaneità dell’elettrico rende la guida ancora più impressionante. Schiacciare a fondo l’acceleratore in modalità “Plaid” (cioè la potenza viene erogata tutta, e subito), significa far slittare le ruote in praticamente qualsiasi condizione. E sul fondo bagnato è praticamente impossibile scaricare tale potenza. Considerando che stiamo parlando di un’auto a trazione integrale, con vettorizzazione di coppia sull’asse posteriore grazie ai due motori, uno per ruota, è ancora più impressionante notare come sia impossibile per le ruote riuscire a rimanere aggrappate all’asfalto.

È proprio per questa situazione che abbiamo apprezzato la capacità di Model S Plaid di rimanere in strada, anche in condizioni difficili, considerando soprattutto le dimensioni e il peso. Non vogliamo arrivare a dire che si comporti come una super-sportiva, più piccola e leggera, che fa della sportività tra le curve il suo punto di forza, ma se si vuole andare forti con Model S Plaid, anche nel misto, si può fare, più di quanto le caratteristiche fisiche facciano immaginare.

Le sospensioni regolabili su differenti livelli giocano un ruolo importante in questo caso, così come tutti i controlli elettronici.

Lo yoke, che avevamo già provato sulla Model X Plaid, su Model S Plaid ci ha convinto ancora di più, proprio per l’impostazione più sportiva dell’automobile. In tutte le condizioni di marcia, escluse le manovre a bassa velocità, si ha la sensazione di avere maggior controllo sull’auto. Forse è per via della posizione più naturale delle mani o la propensione ad afferrare il “volante” sempre, anche quando si viaggia rilassati, porta a un maggior controllo e sicurezza generale durante la guida.

La super-sportività non lascia indietro il comfort. Su Model S Plaid si viaggia come su una grande e comoda berlina. C’è un sacco di spazio a disposizione, un bagagliaio grande che recupera in profondità quello che perde in larghezza, tutti i comfort di guida a cui forse manca solo il raffrescamento dei sedili. Lo schermo da 17” è una bellezza per gli occhi, soprattutto quando si rimane fermi durante una ricarica a unSsupercharge, che potrebbe anche essere considerata un momento di obbligato - ma desiderato - distacco dalla rountine di tutto i giorni. L’abbiamo ricaricata tre volte durante la prova e abbiamo passato circa 45 minuti per ottenere un’autonomia di circa 450/500 km (circa l’85% della batteria), il tempo per guardare qualche video su YouTube. Abbiamo anche notato una velocità di connessione dati elevati, superiore a quella provata in passato su altri modelli.

Model S Plaid è anche bella esteticamente. Certamente la bellezza è soggettiva, ma Tesla è stata in grado di abbinare eleganza con aggressività, semplicemente “schiacciando” il design, allargandolo, comunicando la sensazione di un’auto bassa e piantata per terra.

Ma, ancora una volta, la caratteristica più fenomenale di Model S Plaid è la sua brutalità con cui scarica 1000 cavalli a terra. Cambiano tutte le regole, cambia la distanza di sicurezza con cui possiamo fare un sorpasso o uscire da uno stop, o anche affrontare una curva. E tutto questo senza però dover rinunciare alla comodità in termini di spazi, morbidezza durante la guida, rumorosità e ovviamente gli automatismi dell’Autopilot Tesla.

Cosa non ci convince

Se per una cifra più bassa è facile scendere a compromessi in termini di optional e qualità costruttiva, cioè se per una Model 3 o una Model Y è facile apprezzare tutto quello che può dare l’elettrico e in generale Tesla, senza storcere troppo il naso davanti ad alcune mancanze, con Model S Plaid è più difficile. Per tutta la settimana ci siamo ripetuti “mi piacerebbe averla, ma…”. Quel “ma” è rappresentato dal fatto che si ha il desiderio di volere qualcosa di più in termini di caratteristiche che possano donare maggior valore all’automobile, sotto forma di optional, di qualità costruttiva o di materiali preziosi. Tesla è la “regina delle elettriche”, ma non si è ancora guadagnata la fama di brand più storici, come Porsche, per citarne un marchio che permette di acquistare vari modelli con il budget di Model S Plaid. Certo una top di gamma Taycan, come la Turbo S, costa oltre 200mila euro, e non va come la S Plaid, ma è sempre una Porsche. È un discorso difficile, probabilmente non dovremmo nemmeno confrontarle, ma l’obiettivo era ribadire che a 130mila euro, forse, aspettarsi qualcosa di più probabilmente avrebbe senso. Gli interni sono premium, ma non si ha la sensazione di avere qualcosa di più rispetto una Model 3, ad esempio, a un terzo del costo.

Model S Plaid va così forte che si sente la mancanza di un impianto frenante di dimensioni più generose. L’auto è grande e pesante, l’accelerazione porta facilmente ad alte velocità, e una maggiore reattività dei freni porterebbe a un po’ di fiducia in più. A dirla tutta non ci siamo mai trovati in situazioni difficili o pericolose, ma l’attivazione dell’impianto ha sempre richiesto una pressione con forza e una corsa superiore al desiderabile.

Il fatto che l’Autopilot, anche su quest’auto, sia un optional da acquistare a parte ci sembra una forzatura, nonostante sia una filosofia Tesla generalizzata.

Chi dovrebbe acquistarla

La lista delle cose che non ci sono piaciute è decisamente più corta rispetto a quelle che ci sono piaciute; tuttavia, i pesi specifici sono molto differenti. Nonostante il desiderio sarebbe di acquistare Model S Plaid ad occhi chiusi per il suo mix di prestazioni e comodità, e la sensazione di essere la “cosa più veloce su strada” in ogni momento sia decisamente appagante, in ogni istante, rimaniamo sempre con la sensazione che per 130 mila euro vorremmo qualcosa di più di un’accelerazione brutale.

Magari degli interni ancora più raffinati, o dei servizi inclusi, come l’Autopilot o le ricariche a vita, come succedeva qualche anno fa. Insomma, qualcosa che potesse distinguere Model S dagli altri modelli in maniera molto più marcata. Model S Plaid rimane comunque la regina delle elettriche, sia per prestazioni che per comodità, nonché per autonomia, considerando i 500 chilometri reali, anche qualcosa di più, che può percorrere con un uso consapevole del pedale.

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