Avere come capo Elon Musk non deve essere per niente semplice; lo sanno bene i dipendenti di Tesla, in particolar modo quelli che lavorano nelle catene di montaggio dove si assemblano le auto del miliardario sud-africano, che anche quest’anno sono stati esortati a lavorare al massimo – persino accelerando le operazioni di controllo qualità, con risultati abbastanza deleteri, come vedremo tra poco – per raggiungere l’obiettivo delle 500.000 auto prodotte in un solo anno.
Obiettivo raggiunto? No, è stato mancato di pochissimo, nonostante le mail di esortazione che Elon ha inviato ai suoi dipendenti.
“Per favore, fate del vostro meglio per raggiungere l’obiettivo. Negli ultimi due anni in molti ci hanno detto che non saremmo riusciti a consegnare 500.000 vetture, e il 2020 non poteva essere certo l’anno giusto per questo obiettivo, ma nonostante tutto, noi ce la stiamo facendo.” Queste le parole che Musk ha rivolto ai suoi dipendenti per spronarli al massimo.
Il 2020 ormai è finito, l’obiettivo è sfumato ancora una volta, e cosa resta? Restano le auto che Tesla ha assemblato in tutta fretta e consegnato in giro per il mondo in nome di un obiettivo mancato, un obiettivo tutto sommato un po’ futile.
Nelle ultime settimane si rincorrono molte storie sulle Tesla più recenti, che sembrerebbero assemblate con scarsissima cura. La lista delle lamentele è lunga: disallineamenti evidenti tra i pannelli della carrozzeria, ammaccature, auto sporche, la scarsa attenzione in fase di assemblaggio richiesta da Elon ha portato a questi risultati.
Le foto che vi riportiamo ci giungono da un ragazzo di Hong Kong, Andrew Chan, che ha acquistato una Model 3 MY 2021 dopo aver posseduto una Model S e una Model X; in fase di consegna, a Chan è stato richiesto di ispezionare l’auto per valutarne la qualità, una richiesta che normalmente non desta sospetti, una sorta di prassi quando un'auto viene consegnata a domicilio. Purtroppo per Chan, in questo caso la richiesta era doverosa, visto lo stato in cui è stata consegnata la sua Model 3: giudicate voi stessi da queste immagini.
Il Service Center Tesla di Hong Kong ha gentilmente fatto capire al cliente che non c’era davvero modo di rifiutare la consegna, dato che l’auto era già stata immatricolata a suo nome, e dunque l’auto resterà nelle mani di Tesla fino a febbraio per sistemare i difetti individuati, lasciando Chan senza auto per 2 mesi in più del necessario, se solo l’auto fosse stata assemblata con la dovuta attenzione fin dall’inizio.