La class action che vede protagonisti Tesla e i possessori di Model S e Model X con batterie limitate via software si avvia alla sua felice conclusione (in USA, mentre in Norvegia va avanti). La casa californiana si è accordata per risarcire tutti gli oltri 1.700 iscritti alla causa con la somma di oltre 600 Dollari a testa, che porta il totale sopra il milione e mezzo di Dollari (una volta aggiunte le spese legali, anch'esse a carico di Tesla). Ma non è detto che ci siano ulteriori sorprese, dato che l'ultima parola nella chiusura del procedimento verrà scritta a dicembre.
La questione è emersa circa due anni fa dopo alcuni report, e relativa cattiva pubblicità, su vecchi modelli Tesla che avevano preso fuoco. Un problema non così raro nelle vetture elettriche, guardando il caos attraversato recentemente dalla Chevrolet Bolt. Ma nel caso delle Model S e X interessate da possibili incendi, la casa madre scelse di attivare un update senza avvisare l'utenza su tutte le modifiche apportate. Quest'ultimo limitava sensibilmente la carica delle batterie tagliando l'autonomia totale delle vetture. Non solo: provocava (malgrado la minore quantità di energia necessaria) un aumento dei tempi di ricarica presso i Superchargers.
A peggiorare la situazione, e provocare l'avvio della class action, ci fu l'atteggiamento non proprio trasparente verso gli utenti che lamentavano tali problemi. Tesla smentì infatti qualsiasi "peggioramento" delle batterie e definì l'aggiornamento come un passo necessario per aumentarne la durata. Non offrendo alcuna alternativa, come poteva essere disinstillare l'ultimo update. Solo in seguito, dopo l'avvio della causa, ha provveduto a ripristinare la capacità delle batterie com'era prima degli update datati 2019.
Stando agli ultimi documenti presentati presso la corte di San Francisco, in aggiunta ai rimborsi Tesla dovrà mantenere attivo un servizio di comunicazione costante circa le batterie. Ciò comprende la puntuale segnalazione di eventuali interventi, possibili modifiche al software di gestione e così via. In pratica, tutto quello che avrebbe dovuto fare prima che arrivasse l'aggiornamento della discordia.