Tesla ha visto il suo titolo (TSLA) crollare del 8% nel corso della giornata, facendo scendere la sua valutazione al di sotto della soglia di 1 trilione di dollari. Il CEO Elon Musk aveva avvertito che il valore delle azioni sarebbe stato messo a rischio se la società non avesse mostrato una crescita dei profitti, un evento che sembra ormai essere avvenuto.
Questo crollo del titolo è in parte attribuito a un calo significativo delle vendite in Europa, dove si stima che le vendite siano diminuite di circa il 50% nell'ultimo periodo.
Nonostante il crollo odierno, il titolo di Tesla continua a registrare un rapporto prezzo/utili (P/E) attorno a 150, un valore elevato rispetto ad altri produttori automobilistici e aziende tecnologiche, come Toyota, che opera a un P/E di 7, e Meta, che si attesta su un P/E di 40. Questi rapporti di prezzo/utili, considerati insostenibili nel lungo termine, rischiano di non mantenersi se gli utili continuano a scendere.
Il mercato sembra rendersi conto che le aspettative di profitto per Tesla potrebbero dover essere riviste. Se la società non riuscirà a mantenere il suo attuale valore, le proiezioni potrebbero far salire il P/E a oltre 300. Il timore di un possibile “sboom” della società è diventato palpabile, come conferma lo stesso Musk, che ha già avvertito i dipendenti in passato riguardo a un simile collasso.
"Se non mostriamo crescita nei profitti, la nostra valutazione potrebbe essere schiacciata come un soufflé da un martello," ha detto Musk, riprendendo un concetto espresso in precedenza. In effetti, il titolo di Tesla ha già iniziato un percorso di allineamento con le sue reali performance economiche.
Tesla ha recentemente lanciato un aggiornamento per il suo sistema di guida autonoma (FSD) in Cina, un passo positivo che potrebbe giustificare il riconoscimento di alcune entrate differite. Tuttavia, l'accoglienza dell'aggiornamento è stata mista, e potrebbe non essere sufficiente a invertire la tendenza negativa del titolo. La società si trova in una fase delicata, particolarmente con gli analisti che continuano a rivedere le loro aspettative di consegna per il primo trimestre.
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