Tesla alza i prezzi in Canada, succederà anche in Europa?

La promessa di dazi sui prodotti importati dagli USA in Canada sembra essere stata mantenuta, ma l'Europa può contare sulla gigafactory di Berlino

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a cura di Tommaso Marcoli

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Tesla ha annunciato un aumento significativo dei prezzi di tutti i suoi modelli in Canada a partire dal 1° febbraio. Secondo quanto riportato sul sito canadese della casa automobilistica, il prezzo della Model 3 salirà fino a 9.000 dollari canadesi (circa 6.254 dollari statunitensi), mentre i modelli Y vedranno un incremento fino a 4.000 dollari canadesi. Anche i prezzi delle Model S e X subiranno aumenti analoghi di 4.000 dollari canadesi ciascuno.

Tesla non ha fornito una motivazione ufficiale per questo rincaro, ma il contesto internazionale offre alcuni indizi. L’annuncio arriva in un momento di tensione commerciale tra Canada e Stati Uniti: il primo ministro canadese Justin Trudeau ha ribadito di essere pronto a rispondere con misure adeguate qualora il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, introducesse nuovi dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico a partire dal 1° febbraio.

Questa possibile escalation commerciale si inserisce in un panorama già complesso per Tesla in Canada, dove le auto elettriche prodotte in Cina, inclusi i modelli Tesla fabbricati a Shanghai, sono soggette a un’imposta del 100%. Non è chiaro quante vetture Tesla esporti dalla Cina verso il Canada, ma la combinazione di tariffe e costi di importazione potrebbe aver influenzato la decisione della casa automobilistica di aumentare i prezzi.

Le conseguenze per l’Europa

Mentre Tesla affronta sfide significative in Nord America, l’Europa osserva con attenzione la situazione, temendo che una guerra commerciale possa avere ripercussioni anche sul mercato automobilistico del vecchio continente. I dazi tra Canada e Stati Uniti potrebbero indirettamente aumentare i costi per le aziende europee che esportano componenti o collaborano con aziende nordamericane.

Inoltre, con la crescente influenza dei produttori cinesi di veicoli elettrici sul mercato europeo, l’UE potrebbe valutare l’introduzione di misure protettive simili a quelle canadesi per tutelare i produttori locali. Attualmente, Tesla ha stabilimenti di produzione in Germania e beneficia di incentivi locali per il mercato europeo, ma un eventuale inasprimento delle politiche commerciali potrebbe complicare ulteriormente la sua posizione. La gigafactory di Berlino, infatti, dovrebbe mettere "al sicuro" Tesla e i suoi acquirenti europei.

L’Europa, già impegnata nella transizione verso l’elettrico, potrebbe anche sfruttare questa situazione per promuovere l’adozione di vetture prodotte internamente. Tuttavia, le conseguenze economiche di dazi reciproci con Cina o Stati Uniti potrebbero colpire sia Tesla che altri attori globali, rallentando ulteriormente l’innovazione e gli investimenti nel settore.

L’aumento dei prezzi di Tesla in Canada e la prospettiva di nuovi dazi mettono in luce la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento globali e il ruolo centrale che la politica commerciale gioca nel determinare i costi per i consumatori finali. Mentre i governi discutono di tariffe e contromisure, la vera incognita resta l’impatto sul mercato globale dei veicoli elettrici e sulla competitività delle aziende in Europa e Nord America.

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