A processo il giovane canadese che dormiva al volante di una Tesla Model S a 150 chilometri orari in autostrada e con Autopilot attivo. Il ventenne è chiamato dunque a comparire al tribunale di Ponoka il prossimo 29 gennaio.
Accadde lo scorso luglio in Canada, nello Stato dell’Alberta, e fu la stessa Polizia locale (in sigla RCMP) a diffondere la notizia tramite un tweet: L’Alberta RCMP ha ricevuto una segnalazione per un’auto che sfrecciava sull’Autostrada 2, vicino a Ponoka. L’auto sembrava in modalità guida autonoma, viaggiava a oltre 140 km/h ed entrambi sedili anteriori erano completamente reclinati, con gli occupanti addormentati.
Valutata pertanto tale infrazione, che è inevitabilmente troppo grave per terminare la questione con una semplice multa, è stato deciso di mandare il proprietario del veicolo Tesla a processo con varie accuse legate alla guida pericolosa. Non a caso, la casa automobilistica statunitense ha più volte ribadito che l’Autopilot non può e non deve essere considerato un sistema di guida autonoma, ma bensì una serie di determinate funzioni di assistenza alla guida che richiedono ai conducenti di tenere le mani sul volante prestando comunque la massima attenzione. Tale tecnologia, infatti, pur fornendo un livello di assistenza alla guida di Livello 2 impone al conducente di rimanere sempre vigile e pronto ad intervenire in qualsiasi momento.
Ci si trova dunque davanti ad caso che avrà un grande effetto sia a livello mediatico che legislativo, in quando non si hanno fortunatamente precedenti.
Sarà una delle prime volte che la guida autonoma delle auto verrà presa in considerazione dai tribunali, in assoluto - queste le parole dell’avvocato penalista canadese Kyle Lee al media locale Global News. Questo porterà, credo, a decisioni davvero importanti da parte del tribunale su quali sono gli obblighi di un guidatore in modalità di guida autonoma.
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