Tempesta sul mercato cinese delle auto elettriche

Le auto elettriche importate calano dell'82% nel primo trimestre 2025. Continua la crisi del settore auto extra-cinese sul mercato più importante del mondo

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a cura di Tommaso Marcoli

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La Cina sta attraversando una fase di drastica contrazione delle importazioni automobilistiche, fenomeno che si è intensificato drammaticamente nel primo trimestre del 2025. Il gigante asiatico ha registrato un crollo del 27% solo nel mese di marzo, segnando un preoccupante record negativo che colpisce particolarmente il settore dei veicoli elettrificati. Questo scenario si inserisce in un contesto già teso dalla guerra commerciale con gli Stati Uniti, aggravando una tendenza al ribasso che prosegue da diversi anni nel mercato automobilistico cinese. Secondo i dati della China Passenger Car Association (CPCA), nei primi tre mesi dell'anno le importazioni complessive hanno subito una contrazione del 39%, con appena 95.000 veicoli importati, un numero allarmante considerando che il settore automobilistico rappresenta il 98% del volume totale delle importazioni del paese.

Il segmento che ha subito il colpo più duro è quello dei veicoli elettrici. I dati mostrano un quadro impietoso: nel primo trimestre 2025, la Cina ha importato solamente 1.345 veicoli elettrici a batteria (BEV), con un crollo dell'82% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nonostante la robusta produzione interna di auto elettriche, un calo di questa portata rappresenta un segnale preoccupante per l'intero settore della mobilità sostenibile nel paese asiatico.

Non va meglio per il segmento delle plug-in, che ha visto ridursi le importazioni del 77%, fermandosi a sole 1.078 unità nei primi tre mesi dell'anno. Questo doppio tracollo evidenzia come le tensioni commerciali internazionali stiano influenzando pesantemente le scelte dei consumatori e degli importatori cinesi, spingendoli verso alternative domestiche o verso una generale contrazione degli acquisti.

Cui Dongshu, segretario generale della CPCA, ha confermato questi dati, sottolineando la portata della contrazione in un settore storicamente cruciale per l'economia cinese. L'associazione monitora con preoccupazione l'andamento di quello che fino a pochi anni fa rappresentava uno dei mercati automobilistici più dinamici al mondo.

Va sottolineato che il calo delle importazioni automobilistiche in Cina non è un fenomeno recente, ma si inserisce in una tendenza di lungo periodo che ha visto una diminuzione costante negli ultimi anni. Dal 2017, quando le importazioni raggiungevano 1,24 milioni di veicoli, si è assistito a un declino medio annuo dell'8%, fino ai 700.000 veicoli del 2024. La guerra dei dazi ha semplicemente accelerato un processo già in corso, portandolo a livelli ora preoccupanti per l'intero settore.

Dinamiche geografiche delle importazioni

Analizzando la provenienza dei veicoli importati, emerge che il Giappone mantiene la sua posizione di principale esportatore verso la Cina, seguito dalla Germania e, sorprendentemente, dalla Slovacchia. Quest'ultima ha registrato il più significativo incremento trimestrale rispetto al primo trimestre 2024, con un aumento di 1.931 veicoli esportati verso il mercato cinese.

Anche altri paesi europei hanno mostrato timidi segnali positivi in controtendenza rispetto al quadro generale: il Belgio (+98 veicoli), la Polonia (+85), la Spagna (+23) e, al di fuori dell'Europa, il Vietnam (+40) hanno incrementato le loro esportazioni verso la Cina. Questi dati suggeriscono un possibile riassetto degli equilibri commerciali nel settore automobilistico globale, con alcuni produttori europei che sembrano riuscire a navigare meglio le turbolenze del mercato cinese.

Nonostante questi piccoli segnali positivi, il quadro complessivo rimane critico. La combinazione di politiche protezionistiche americane e le conseguenti controffensive cinesi appare destinata a deprimere ulteriormente le importazioni nel "Paese del Dragone", con ripercussioni che potrebbero estendersi all'intero ecosistema automobilistico globale, particolarmente vulnerabile in questa fase di transizione verso la mobilità elettrica.

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1 Commenti

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"un calo di questa portata rappresenta un segnale preoccupante per l'intero settore della mobilità sostenibile nel paese asiatico" e perchè? Sono calate solo le importazioni, mica le vendite di BEV! Tra l'altro, da un punto di vista "numerico", il calo è dovuto soprattutto a Tesla (l'unico "straniero" che faceva i numeri in Cina). Detto questo, sono calate in maniera netta tutte le auto (-39% non è uno scherzo), è un problema che va molto oltre l'elettrico... ed è un problema squisitamente europeo / giapponese / coreano, i cinesi continuano a comprare le proprie stra-convenienti auto, e sono felici così.
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