Suzuki V-STROM 1050, cosa ci piace cosa no | La nostra prova

Se siete amanti dell'enduro, questa moto di casa Suzuki può essere un'ottima scelta.

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a cura di Paolo Tognon

L’endurone bicilindrico stradale di Suzuki si presenta con diverse novità interessanti. Le principali caratteristiche sono 107 cavalli di potenza su 242 Kg in ordine di marcia, 100 Nm di coppia a 6000 giri ed un serbatoio da 20 litri. La struttura è imponente ma non esagerata, sicuramente l’estetica non piacerà a tutti, ma rimane comunque una moto moderna, più incentrata sull’aspetto pratico e rispetto ai modelli precedenti c’è sicuramente un utilizzo maggiore di assistenza elettronica denominato Suzuki Intelligent Ride System. Queste novità elettroniche comprendono molti controlli attivi e passivi, per citarne alcuni il Suzuki Drive Model Selector (SDMS), il Suzuki Traction Control System (STCS), il cruise control, il quick shift bidirezionale e l’Hill Hold Control System.

In pratica con questo pacchetto avete la possibilità di selezionare la mappatura della centralina su tre modalità, dalla più sportiva a quella più confortevole, c’è il quickshift bidirezionale che vi permette di cambiare senza utilizzare la frizione sia a salire che a scendere di marcia, il controllo di trazione regolabile su 3 modalità più spento, il cruise control settabile fino a 163 km/h (probabilmente perché tarato sulle miglia), un sistema di frenata combinata che interviene sul freno dietro anche quando frenate solo con l’anteriore e un sistema che aziona il freno automaticamente quando vi fermate in salita.

Ci sono molti altri controlli e assistenze elettroniche implementate su questa moto che la rendono sicuramente molto interessante per i meno esperti ma preferisco raccontarvi la mia esperienza di guida

Cosa ci convince

Il display è stato finalmente rinnovato con un TFT a colori da 5 pollici molto chiaro e accattivante. Potete settarlo con colore fisso oppure lasciare che cambi luminosità a seconda della luce esterna e funziona perfettamente cambiando luminosità istantaneamente anche all’ingresso di una galleria.

I freni sono davvero molto efficaci. All’anteriore troviamo una coppia di dischi flottanti da 310 mm con pinze freno Tokico ad attacco radiale con quattro pistoncini, mentre al posteriore il freno sfrutta un disco da 260 mm ed una pinza a pistoncino singolo. Non so se la sensazione sia dovuta anche all’ausilio dell’elettronica ma la frenata è davvero potente e modulabile a piacimento, rispetto alle concorrenti sulla stessa fascia di prezzo l’ho trovata decisamente la migliore. Anche quando siete in piega vi potete permettere una frenata decisa perché monitorando costantemente i dati trasmessi dai sensori di velocità delle ruote e le informazioni relative alla posizione della moto fornite dalla piattaforma inerziale IMU, il sistema permette l’attivazione dell’ABS nella giusta misura anche in piega.

Con questa affermazione vado a toccare una questione molto discussa e controversa ma io ho apprezzato moltissimo il cerchio da 19” anteriore (al posteriore monta un 17”) rispetto al 21” di qualche concorrente, sarà magari che su questo tipo di moto ho meno esperienza ma il feeling che ho subito trovato con il 19” mi portava subito a piegare con grande fiducia, cosa che trovo sempre più difficoltoso fare con il cerchio da 21”.

Suppongo che a parte i cerchi il merito di questo feeling subito trovato sia dovuto a ciclistica e sospensioni che nell’insieme mi sono piaciute molto perché la moto è confortevole in tutte le situazioni e, nonostante il peso, risulta agile e stabile anche con dietro un passeggero, a patto che regoliate bene il precarico tramite una comoda manopola. Il parabrezza è regolabile in altezza in un attimo tramite una semplice e comoda leva. Le diverse posizioni sono 11 consentendovi un divario fino a 5 cm.

Cosa non ci convince

Nel complesso non abbiamo trovato nessun particolare difetto tranne uno: la posizione delle pedane poggiapiedi del guidatore. Pur riconoscendo che sia un aspetto positivo legato ad una moltitudine di aspetti, devo dire che non sono mai riuscito a farmele piacere, non tanto mentre si è in movimento ma quando ci si ferma. Nonostante il sellino sia regolabile in altezza, il baricentro della moto risulta molto alto e nelle manovre da fermo la moto sembra molto più pesante di quanto non sia in realtà. Per me, che sono alto circa 175 cm, risulta difficile toccare bene per terra e la posizione delle pedane accentua parecchio il problema perché obbliga ad aprire le gambe maggiormente, con conseguente sbilanciamento della moto quando ci si ferma, oppure a portare il piede subito davanti o dietro alla pedana, avendo così la pedana che intralcia il movimento durante l’appoggio. In più di una situazione mi ha creato delle difficoltà durante ad esempio l’arresto ad uno stop, ma se siete più alti allora il problema non si pone.

Il quickshift funziona abbastanza bene sia in salita che in discesa ma decisamente meno che su altre Suzuki, durante la cambiata si creano spesso dei vuoti e nonostante le marce entrino sempre bene si ha sempre una certa sensazione di incertezza o si sentono dei sussulti sicuramente a regimi più bassi.

Il motore lavora bene e spinge senza sosta ma mi sarei aspettato qualcosa in più. Le concorrenti sembrano spingere maggiormente ai bassi regimi mentre lei di più agli alti, o perlomeno la mia impressione è stata questa, per capirci non dà mai la sensazione di voler alzare la ruota anteriore. Complice forse l’ottima ciclistica sembra mancare qualche cavallo.

Non posso considerarmi nella media dei guidatori perché mi piace aprire il gas più della media e probabilmente guido un bicilindrico a regimi troppo alti per il tipo di motore, ma i consumi li ho trovati un po’ troppo elevati nonostante queste premesse.  Di media, in tutta la mia prova, ho fatto i 15,1 km con un litro di carburante ma in tratti dove ho spinto con più decisione la media è scesa subito a 11,2 km/l.

Come va

Spostarla da fermi è davvero impegnativo a causa del peso e del baricentro alto, ma una volta in movimento la moto piace. Non vi darà mai la sensazione immediata di una spinta travolgente e mostruosa ma è un motore che spinge sempre sfruttando tutti i suoi giri in maniera progressiva. È confortevole anche in due e affatica poco, consentendovi però di piegare con grande fiducia. La regolazione del precarico ha circa 20 regolazioni sul monoammortizzatore KYB a leveraggio progressivo e contribuisce a rendere la moto esattamente come la preferite, ho sentito una grande differenza tra le varie regolazioni ma devo dire che già di fabbrica andava benissimo.

La sensazione è sempre di una guida rilassata, non è una di quelle moto che vi mette ansia, sembra sempre ben piantata a terra, la frenata è sicura e vi porta a piegare senza indugi fino a quando non dovete fermarvi. Ci ho messo un po’ a non essere intimidito dal dovermi fermare su strade non piane ed è l’unica cosa che non mi ha mai messo completamente tranquillo ma è sicuramente dovuto al fatto che non sono alto.

Gli ammortizzatori fanno il loro dovere in tutte le situazioni e nonostante non sembrino avere una lunga escursione come su altre moto di questo tipo garantiscono un gran confort e un’ottima tenuta su varie superfici.

Conviene?

Con un costo di circa 15.000 € iva compresa ha sicuramente un eccellente rapporto qualità prezzo. Se state pensando che mancano sospensioni elettroniche, regolazione automatica del precarico, manopole riscaldate ecc. è ovvio che non sia la vostra moto, ma dovete essere disposti a pagare quasi il doppio (in alcuni casi anche di più) per avere queste caratteristiche. Questa è una moto per chi vuole le cose essenziali ben fatte (tranne le pedane) e diversi gadget di aiuto sostanziale alla guida ad un prezzo accessibile. Se piace l’estetica a questo prezzo la consiglio assolutamente, a patto che siate alti almeno 180 cm.

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