Suzuki Swift Hybrid, cosa mi piace e cosa no | La mia prova

La piccola di casa Suzuki si riconferma un'utilitaria agile, divertente e piacevole da guidare e con il nuovo motore 1.2 litri hybrid si consuma pochissimo

Avatar di Tommaso Marcoli

a cura di Tommaso Marcoli

Editor

La Suzuki Swift è una delle auto più furbe del suo segmento. Per il 2024,  ritorna con un design aggiornato, un abitacolo rivisitato e un motore azzeccato. Con una lunghezza di 386 cm, la compatta giapponese sfrutta un sistema ibrido leggero a 12V abbinato a un motore a tre cilindri 1.2 aspirato da 83 CV, completato da un’unità elettrica da 3 CV che migliora le fasi di accelerazione. Rispetto alla precedente versione, il propulsore è stato ridisegnato per garantire una coppia più lineare su un ampio spettro di giri, grazie a un rapporto alesaggio/corsa rivisto. La Swift offre due opzioni di trasmissione: un cambio manuale a cinque marce (la scelta migliore) o un automatico a variazione continua (CVT). Per quanto riguarda la trazione, è disponibile sia anteriore sia integrale, quest’ultima (una rarità nel segmento) dotata di un giunto viscoso che invia coppia alle ruote posteriori solo quando necessario. Io ho provato la versione a trazione anteriore e con cambio manuale. Ecco cosa mi piace e cosa no.

Cosa mi piace

Per il 2024, la Suzuki Swift è proposta in un unico allestimento chiamato Top, con una ricca dotazione di serie. Frenata automatica d’emergenza, mantenimento della corsia, sedili riscaldabili, un sistema multimediale con schermo da 9 pollici e supporto per Android Auto e Apple CarPlay wireless sono solo alcune delle caratteristiche incluse, già sufficienti per poter dire che la Swift è un'auto molto ben accessoriata. L’estetica della nuova Swift conserva alcuni richiami alla generazione precedente, pur evolvendosi verso un look più sobrio e moderno. I fari squadrati si integrano con un cofano arrotondato e una griglia frontale compatta ma prominente. La finitura dei montanti neri crea un effetto di continuità tra finestrini e tetto, dando l’illusione di un tetto fluttuante. All’interno, l’abitacolo è sorprendentemente spazioso per un’auto di queste dimensioni ed è uno degli elementi che più ho apprezzato. Si sta davvero bene all'interno perché si viaggia in un ambiente spazioso e luminoso. L'organizzazione dello spazio a bordo è stata una vera sorpresa perché, sebbene le dimensioni compatte, anche 4 adulti riescono ad accomodarsi senza troppi problemi e ad affrontare anche viaggi impegnativi con serenità. Originale la plancia bicolore, che crea un piacevole contrasto e un effetto di maggiore ampiezza. Il sistema di infotainment da 9 pollici risulta intuitivo e ben integrato con le funzioni dell’auto. Ottima la compatibilità con l'interfaccia smartphone: non ho mai avvertito lag o instabilità della connessione. Infine, il bagagliaio offre una capacità di 265 litri con i sedili posteriori in uso, più che sufficiente per l’uso quotidiano

Come si guida

Il comportamento dinamico della Swift si conferma come uno dei suoi punti di forza. Il cambio manuale è ben calibrato, con una leva corta e una frizione leggera che rendono la guida scorrevole anche nel traffico urbano. Lo sterzo è più preciso rispetto alla generazione precedente e contribuisce a un’esperienza di guida piacevole, mentre le sospensioni privilegiano il comfort senza penalizzare troppo l’agilità. Il motore a tre cilindri offre una spinta regolare e silenziosa nelle accelerazioni. Io l'ho trovato anche molto elastico perché il supporto del motore elettrico consente di recuperare velocemente il regime di rotazione ottimale per sfruttarne la coppia. Il peso contenuto - siamo poco oltre i 1.000 kg - fa la differenza sia in termini di coinvolgimento di guida sia per quanto riguarda i consumi. Tra i principali punti di forza della Swift troviamo infatti proprio i consumi contenuti: durante il mio test ho percorso circa 700 km e il computer di bordo ha registrato circa 22.5 km/l, un valore eccellente per una vettura neanche full hybrid. Inoltre, con emissioni inferiori ai 100 g/km di CO2, la Swift è esente dal pagamento dell’Area C a Milano e da altre limitazioni simili in molte città italiane. Ve l'avevo detto che era un'auto furba.

  • Immagine 1 di 4
  • Immagine 2 di 4
  • Immagine 3 di 4
  • Immagine 4 di 4

Cosa non mi piace

Nel complesso, la nuova Suzuki Swift è un'auto molto bene fatta. Qualche difetto, tuttavia, c'è. A cominciare dall'assenza di un bracciolo per il conducente. Avrebbe fatto comodo. Manca anche un "pozzetto" dove poter riporre i propri oggetti quali chiavi e portafoglio: c'è una piccola sagoma dietro il freno a mano, ma non non è particolarmente spazioso. Anche il vano per inserire lo smartphone non è particolarmente ampio né profondo e manca soprattutto la ricarica wireless. Un dettaglio che ormai molti clienti richiedono vista la presenza costante del telefono a bordo. La qualità della plastiche interne non è particolarmente elevata ma non è neanche di pessima qualità. Nel complesso il livello è discreto e più che adeguato al contesto e al segmento della vettura. Il bagagliaio ha una soglia di accesso alta e non è comodissima per raggiungere il fondo. 

  • Immagine 1 di 6
  • Immagine 2 di 6
  • Immagine 3 di 6
  • Immagine 4 di 6
  • Immagine 5 di 6
  • Immagine 6 di 6

A chi è consigliata

La nuova Suzuki Swift si presenta come una compatta equilibrata, capace di soddisfare chi cerca un’auto efficiente, comoda e ben equipaggiata. Perfetta per l’ambiente urbano, riesce a offrire una buona dinamica di guida e costi di gestione contenuti, rimanendo accessibile a livello di prezzo. Il listino parte infatti da 22.500 euro. Un prezzo più che ragionevole considerando il segmento e l'offerta di contenuti di ottima qualità.  Un’opzione interessante per chi non cerca prestazioni sportive ma apprezza la praticità e l’attenzione ai dettagli. E si siete amanti dell'avventura o vi recate spesso in località di montagna durante l'inverno, la versione AllGrip (24.500 euro) è un gioiellino da tenere in seria considerazione. 

Leggi altri articoli