Supercomputer e formazione, la ricetta di Dallara per sviluppare supercar

Il nome Dallara non è di certo sconosciuto, ma cosa si nasconde dietro e come viene elaborata la quantità di dati necessaria per rendere le macchine sicure e veloci?

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

I più appassionati e amanti dei settori dell’automotive o del motorsport conosceranno sicuramente il nome Dallara, un celebre marchio italiano che da oltre 50 anni sviluppa alcune delle auto più veloci e sicure di sempre. Dallara non si occupa solo di produrre la sua famigerata supercar “Stradale”, ma segue attivamente la progettazione, lo sviluppo e la produzione di numerosi “esoscheletri” delle più famose supercar e hypercar “Made in MotorValley”; con questa definizione ci riferiamo a Bugatti, Ferrari, Lamborghini e anche brand al di fuori del territorio emiliano.

L’azienda con sede nel parmense, più precisamente a Varano de’ Melegari dove si può trovare anche l’omonima pista, è presente anche nella quasi totalità di campionati a ruote scoperte e non; Il brand, infatti, sviluppa tutti i telai per le vetture dei campionati IndyCar, Indy Autonomous Challenge, Indy Lights, F2, F3, World Series by Renault, Super Formula e Formula E. In aggiunta a questo, è presente anche nella competizione regina attraverso il team Haas che ne utilizza i componenti.

La modellizzazione, lo studio e il conseguente sviluppo di tutti i componenti necessari a far correre velocemente e in sicurezza queste vetture richiede una potenza di calcolo importante, in grado pertanto di elaborare rapidamente tutte le operazioni e i calcoli richiesti. Ottenere la giusta aerodinamica in relazione ad una precisa situazione o momento di una vettura gara (o da strada) richiede numerosi sforzi in termini puramente di infrastruttura.

La maggior parte del lavoro di progettazione e sviluppo viene effettuato digitalmente, con il supporto di software di fluidodinamica computazionale (CFD) e di progettazione e ingegneria assistita da computer; grazie a queste simulazioni, Dallara può scoprire come si comporterà un'auto quando si cambiano i diversi componenti e perfezionare i progetti per realizzare modelli ancora migliori. L'elemento chiave di questa operazione è l'adozione di un'infrastruttura HPC di ultima generazione fornita da Lenovo, presente dal 2022, un sistema di calcolo ad alte prestazioni in grado di gestire le complesse simulazioni 3D generate dalla CFD, contribuendo così a migliorare l'efficienza del processo di progettazione. Un altro elemento cruciale è rappresentato dall'ampia infrastruttura di desktop virtuale (VDI) implementata da Dallara. Questa soluzione fornisce agli ingegneri un accesso flessibile e remoto alle risorse di calcolo, consentendo loro di collaborare in modo efficiente anche da diverse sedi.

La potenza di calcolo ha permesso a Dallara di sviluppare la sua Stradale EXP in tempi record: 8 mesi di sviluppo virtuale e solo un mese di prove reali, per ottenere una supercar in grado di sfrecciare a 300 km/h in totale sicurezza. Stradale EXP è un’auto estrema, una variante track day dell’omonima “da strada”, che esalta ancor di più le doti dinamiche e telaistiche di uno dei modelli più emozionanti degli ultimi anni. Con un peso di 890 kg e un propulsore di derivazione Ford (lo stesso della Stradale, ma potenziato) da 500 cavalli non è difficile pensare cosa sia in grado di fare questo modello nelle giuste mani.

Stradale EXP è una soluzione veloce ed efficace, proprio come il supercomputer Lenovo HPC da 142 nodi Lenovo ThinkSystem SR630 V2 e 8 nodi Lenovo ThinkSystem SR650 V2. I server Lenovo sono dotati di processori Intel Xeon Scalable di terza generazione, abbinati parallelamente a un sottosistema di storage basato sulla soluzione Lenovo Distributed Storage Solution for IBM Spectrum Scale (DSS-G) e a un array di storage ibrido Lenovo ThinkSystem DE6000H. Il nuovo cluster Lenovo ha permesso di migliorare di sei volte le prestazioni dei carichi di lavoro critici di progettazione e ingegnerizzazione.

La formazione è importante

Il successo dell'innovazione da parte di Dallara si fonda senza dubbio sulla capacità di condurre decine di migliaia di simulazioni utilizzando un'enorme quantità di dati. Tuttavia, ancor prima di questo, è fondamentale considerare il fattore umano, le competenze e l'ingegno. Dallara non lavora completamente da sola, ma collabora con numerose eccellenze italiane che, in un settore o nell’altro, sono al primo o al secondo posto a livello globale.

Per un raggiungere un “ecosistema di numeri uno” è necessaria una corretta formazione fin dai primi istanti ed è qui che Dallara, con la sua Academy, offre un importante rifugio per gli appassionati del settore.

L'azienda ha avviato una serie di progetti volti a collegare il mondo accademico degli istituti tecnici e delle università con l'ambiente lavorativo e tecnologico; questa iniziativa ha avuto successo, portando alla creazione di un campus esteso su tutta la regione (Muner). Gli studenti seguono corsi sia a Bologna, sia presso Dallara, e parte delle lezioni si svolge anche presso la sede della Ferrari a Maranello.

L'obiettivo principale è esporre gli studenti a una varietà di esperienze, consentendo loro di entrare in contatto con diverse realtà aziendali, università e approcci didattici. Il programma di laurea interuniversitaria, di tipo magistrale, è stato avviato quattro anni fa e conta già 200 laureati. Attualmente, il rapporto tra domanda e accettazione nei corsi è di 4 a 1.

In aggiunta, la Muner (Motorvehicle University of Emilia-Romagna) ha avviato un'iniziativa no-profit chiamata Innovation Farm, focalizzata sulla formazione di base; questo progetto prevede la costruzione di laboratori dedicati agli studenti degli istituti tecnici, così da offrire un sistema di accesso per la lavorazione della fibra di carbonio, dal taglio laser alle autoclavi, includendo anche CAD, robotica, macchine a controllo numerico e 26 simulatori. La spesa complessiva ammonta a sei milioni di euro, finanziati interamente dalle aziende partner.

Dato che la scuola utilizza i laboratori solo per il 20% del tempo disponibile, l'80% rimanente è stato suddiviso tra le aziende associate fornendo corsi di aggiornamento e per programmi di reskilling dedicati a disoccupati del territorio, con il requisito minimo di possedere un diploma di scuola superiore.

 

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