Stop alla vendita di endotermiche, nuova proposta avanzata in Italia

Motus-E e CNR-IIA lanciano una proposta auspicando che si giunga ad una decisione analoga a livello europeo per il divieto di vendita delle endotermiche.

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a cura di Valentina Acri

Il divieto di vendita per le auto diesel e benzina sta ormai diventando un tema piuttosto discusso anche nel nostro Paese. L'associazione per la mobilità elettrica, Motus-e, e l’Istituto per l’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche, hanno al riguardo lanciato una proposta auspicando che si giunga ad una decisione analoga e che sia dunque coordinata a livello europeo.

Non casualmente, la richiesta è stata avanzata proprio in occasione della pubblicazione del nuovo report “Più mobilità elettrica: scenari futuri e qualità dell’aria nelle città italiane” con il chiaro obiettivo di migliorare la qualità dell'aria attraverso un processo di elettrificazione che riguardi completamente il settore dei trasporti. Inevitabilmente, l'attenzione di Motus-E e CNR-IIA si pone su alcuni punti considerati fondamentali e su cui la politica dovrebbe intervenire al più presto. Vediamoli più nel dettaglio.

Come accennato, tra le richieste avanzate la prima riguarda la necessità di stabilire un termine ultimo che limiti la vendita delle auto endotermiche. Congiuntamente allo stop delle vendite di auto diesel e benzina non manca però la richiesta di potenziare le reti cittadine, con attenzione alla distribuzione elettrica e al trasporto pubblico locale e di ricarica dei veicoli, sul modello di Smart City al fine di migliorare la vita dei cittadini.Tuttavia, con l'obiettivo di accelerare ulteriormente la diffusione delle nuove auto elettriche è stata ribadita l'importanza di misure a sostegno degli utenti, come gli incentivi. É dunque fondamentale che la domanda di veicoli a zero emissioni venga sostenuta mantenendo l'attuale ecobonus e prorogandone la validità sino al 2025, incentivando conseguentemente una riduzione dell'uso di veicoli privati per gli spostamenti in città.

Naturalmente affinché si possa giungere ad una maggiore riduzione delle emissioni di Co2 non basta incentivare l'acquisto di auto elettriche private. Tra i punti su cui Motus-E e CNR-IIA hanno chiesto l'intervento della politica emerge l'importanza di rinnovare mezzi dedicati al trasporto pubblico al fine di giungere ad un cambio dell'attuale flotta di autobus con nuovi mezzi a zero emissioni. Congiuntamente si dovrebbe tuttavia lavorare affinché la consegna dell'ultimo meglio ed il trasporto delle merci possano essere effettuati con mezzi elettrici. Per fare ciò sarebbero dunque necessari sia la realizzazione di infrastrutture di ricarica nei centri logistici che maggiori investimenti per una rete di ricarica urbana e regionale.

Non a caso, tra le priorità figura anche la necessità di rivedere le linee guida ministeriali sui piani urbani della mobilità sostenibile, in modo tale che l’elettrificazione dei mezzi come misura per il miglioramento della qualità dell’aria nelle città sia integrata negli attuali piani. In tale prospettiva, vi è dunque l'urgenza di attuare il piano di azione contenuto all’interno del Protocollo Aria Pulita sottoscritto a Torino a giugno 2019 relativo a determinati ambiti di intervento per il controllo dell’inquinamento atmosferico.

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