Stop ai motori termici in Europa, le case automobilistiche sempre più dubbiose

Le principali case automobilistiche europee, hanno sollevato delle obiezioni contro gli obiettivi sulle emissioni imposti dall'Unione Europea

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a cura di Andrea Maiellano

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Le principali case automobilistiche europee BMW, Volkswagen e Renault hanno sollevato delle obiezioni contro gli obiettivi sulle emissioni imposti dall'Unione Europea, sostenendo che le regole di eliminazione delle auto a combustione interna mettano eccessiva pressione sull'industria e che i consumatori non stiano abbracciando abbastanza rapidamente i veicoli elettrici. 

La prossima stretta delle politiche, che precederà il divieto totale di auto a benzina e diesel nel 2035, potrebbe portare pesanti multe per i produttori automobilistici che non raggiungono gli obiettivi stabiliti.

Entro il 2025, l'UE richiede una riduzione del 25% delle emissioni della flotta dei nuovi autoveicoli venduti in Europa, rispetto ai livelli del 2021.

Una prospettiva che non soddisfa le case automobilistiche tradizionali. Queste sostengono che basare l'intera industria sull'adozione dei consumatori dei veicoli elettrici non sia equo.

Il mancato rispetto delle nuove regole comporterà multe significative, pari a 95€ per ogni veicolo registrato nell'UE, moltiplicate annualmente per ogni CO2 g/km sopra il target.

Il CEO di BMW, Oliver Zipse, ha recentemente sottolineato l'importanza di una revisione completa della legislazione sulla flotta di CO2 dell'UE.

BMW stesso ha già annunciato di aver ridotto le emissioni di CO2 della propria flotta di un 20% in media al di sotto degli obiettivi europei per il 2023, e si aspetta di raggiungere gli obiettivi del 2025.

Tuttavia, Zipse ha anche chiesto un abbassamento della pressione da parte dell'UE, sottolineando che la transizione verso i VE non è così semplice come potrebbe sembrare.

Anche il CEO del Gruppo Volkswagen, Oliver Blume, e il CEO di Renault, Luca de Meo, hanno espresso preoccupazione riguardo alla pressione eccessiva esercitata sull'industria automobilistica europea.

Entrambi hanno chiesto una revisione delle politiche, sottolineando che le condizioni per la piena transizione verso i VE non sono ancora state messe in atto.

Inoltre, le case automobilistiche europee affrontano una serie di sfide, tra cui la concorrenza dei marchi cinesi a basso costo e di alta qualità. Per affrontare queste sfide, si richiedono incentivi governativi e investimenti nell'infrastruttura di ricarica. Tuttavia, molti programmi di incentivi dell'UE sono stati ridotti o eliminati nel 2024, complicando ulteriormente la transizione verso i VE.

In conclusione, mentre l'UE si prepara a una stretta delle politiche sull'emissione di CO2, e all'eliminazione progressiva delle auto a combustione interna, le principali case automobilistiche europee si trovano ad affrontare una serie di sfide e di pressioni al limite dell'irrealistico.

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