In occasione del Question Time alla Camera della giornata di ieri, il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che è necessaria una revisione del programma che prevede lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035, come indicato dalla Commissione Europea con il programma “Fit for 55”. Il Governo, infatti, ritiene necessaria una modifica al pacchetto per favorire una gestione della transizione ecologica che tenga conto delle esigenze dell’industria automobilistica italiana e dei suoi relativi aspetti sociali.
In altre parole, il Paese non sarebbe ancora pronto a far scomparire le endotermiche nei prossimi 14 anni; l’impatto, per il settore, sarebbe infatti troppo pesante da gestire e ottimizzare. La dichiarazione, in ogni caso, non sorprende più di tanto soprattutto se consideriamo che l’Italia ha deciso di non aderire nei giorni scorsi al patto Cop26 che, similmente a Fit for 55, prevede lo stop dei motori endotermici nel 2035 per i mercati avanzati e nel 2040 per tutto il resto del mondo.
Secondo il Ministro, “decarbonizzare non può diventare sinonimo di elettrico” e, per questo, “non possiamo bocciare altre strade in modo pregiudiziale”. Parole che ben si sposano con il pensiero di brand come Toyota e Hyundai che, in più occasioni, hanno evidenziato come l’elettrico non sia l’unica strada da seguire ma che siano necessarie ulteriori soluzioni, come l’idrogeno o forme di ibridazione, per offrire un’offerta più variegata. Giorgetti, in una nota, ha anche evidenziato quanto sia necessario continuare con la ricerca e sperimentare carburanti non fossili, come ad esempio l’e-fuel ovvero la benzina sintetica in sviluppo da Porsche e altri brand del settore automobilistico.
In conclusione, il percorso da seguire deve essere razionale e ben ponderato; per queste due motivazioni, il solo passaggio all’elettrico non può funzionare ed è necessaria una modifica rispetto ai piani iniziali.