Stellantis ferma le linee della 500 elettrica fino al 1° novembre

Stellantis estende lo stop produttivo della 500e a Mirafiori fino a novembre, a causa del calo delle vendite di auto elettriche in Europa.

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a cura di Tommaso Marcoli

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La produzione della Fiat 500e, versione elettrica della famosa citycar italiana, rimarrà ferma fino al 1° novembre a causa del calo delle vendite. Stellantis ha comunicato ai sindacati il prolungamento dello stop, inizialmente previsto dal 13 settembre all'11 ottobre, citando la mancanza di ordini legata alle difficoltà del mercato elettrico europeo.

Nonostante la 500e rappresenti il 40% delle vendite nel segmento delle city car elettriche in Europa nei primi 8 mesi dell'anno, la domanda rimane insufficiente. Stellantis si impegna a sostenere i dipendenti in questo periodo difficile, confermando l'importanza dell'Italia per il gruppo.

La situazione a Mirafiori

La Fiat 500e, prodotta nello storico stabilimento di Mirafiori a Torino, ha registrato solo 69 unità vendute in Italia ad agosto, per un totale di 1.689 da inizio anno. Stellantis sta cercando di trasformare il complesso in un polo di innovazione globale per affrontare la sfida della mobilità sostenibile.

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L'azienda ha annunciato investimenti per 100 milioni di euro per potenziare la produzione della 500e con una nuova batteria ad alto potenziale e l'introduzione di nuove tecnologie. Inoltre, all'inizio del 2026 inizierà la produzione della Nuova 500 Ibrida, basata sull'attuale modello elettrico.

Il contesto più ampio

Il rallentamento della Fiat 500e si inserisce in un trend più ampio che coinvolge diverse case automobilistiche. General Motors, Ford e Volvo hanno già rivisto i loro piani per la transizione all'elettrico, evidenziando le sfide del mercato.

Il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, riferirà in Parlamento l'11 ottobre, mentre i lavoratori hanno annunciato uno sciopero per il 18 ottobre. La situazione riflette le difficoltà del settore automobilistico nel gestire la transizione verso la mobilità elettrica, bilanciando gli investimenti con la domanda di mercato ancora incerta.

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