100 stazioni di ricarica per auto elettriche di Electrify America (Volkswagen America) verranno aggiornate quest'anno con le i sistemi di stoccaggio energetico Tesla Powerpacks. L'obiettivo è quello di ridurre i costi di energia elettrica sfruttando le ore di minor picco – quando le tariffe all'ingrosso sono più basse - per accumularla nelle batterie. In questo modo si dovrebbe generare un abbassamento dei costi ed eventualmente delle tariffe applicate agli automobilisti.
Ogni sito disporrà di un sistema da 210 kW con una capacità complessiva di circa 350 kWh. Secondo Electrify America, che sta portando avanti un progetto di elettrificazione in 17 aree metropolitane statunitensi e lungo le principali autostrade di 42 Stati, un veicolo elettrico può essere ricaricato mediamente alla "velocità" teorica di 20 miglia (32 km) al minuto. Insomma le postazioni da 350 kW si stimano 7 volte più efficienti rispetto al vecchi modelli da 50 kW.
Con un investimento complessivo di 2 miliardi di dollari in 10 anni, la sussidiaria di Volkswagen America punta a raggiungere il primo grande risultato entro il primo luglio 2019: ben 489 stazioni di ricarica con 2000 postazioni pronte all'uso o in costruzione. Nella maggior parte dei casi le stazioni avranno tra le 5 e le 10 postazioni: almeno 2 avranno i caricatori veloci da 350 kW mentre gli altri saranno da 150 kW.
Un'altra novità che conferma l'impegno di Tesla nel settore è legato alla recente acquisizione di Maxwell Technologies per 218 milioni di dollari. La specialista statunitense è nota per la produzione di ultracondensatori, ovvero una tecnologia che inizialmente affiancherà le batterie tradizionali ma che aspira a sostituirle. Si tratta quindi di versioni evolute dei condensatori (o capacitori) che immagazzinano e possono rilasciare corrente elettrica stivando la carica senza reazioni elettrochimiche. Un esempio già applicato sul campo è nella Formula 1 dove viene impiegato il KERS, il sistema di recupero energia cinetica.