Spariti i fondi per le auto elettriche: chi li ha usati davvero?

Italiani famelici di auto elettriche? Sì, ma non solo: ecco perché gli incentivi si sono esauriti in pochissime ore.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

In Italia, l'alba del 3 giugno ha segnato l'inizio di una straordinaria corsa agli incentivi per le auto elettriche, con 205 milioni di euro (meno del previsto per UNRAE) di fondi pubblici esauriti in sole 9 ore. Questo evento ha suscitato un'attenzione senza precedenti, superando persino i record della Norvegia, leader europeo nell'adozione di veicoli elettrici. La domanda sorge spontanea: siamo di fronte a un miracolo elettrico italiano o a un'inefficienza del sistema?

Nel corso delle ore e dei giorni successivi all'esaurimento dei fondi, sono emerse numerose polemiche, con accuse di anomalie e irregolarità nel processo di distribuzione degli incentivi. Tra le fila delle concessionarie e gli addetti ai lavori, sono iniziate circolare voci di possibili manovre da parte delle società di noleggio e dei produttori di automobili, che avrebbero potuto coordinarsi in anticipo per assicurarsi la maggior parte delle risorse disponibili.

Il Ministero prova a far luce sulla distribuzione degli incentivi, ma solo nei prossimi mesi sapremo davvero chi ne ha beneficiato
Il Ministero del Made in Italy (Mimit) ha risposto fornendo dati sulla distribuzione delle richieste tramite la piattaforma online dedicata. Su questa piattaforma, i concessionari e i rivenditori autorizzati possono inserire le informazioni relative ai contratti di acquisto, con due step principali: uno iniziale, con un'anteprima dei dati, e uno conclusivo, che attende l'arrivo fisico del veicolo e il suo pagamento entro 270 giorni dall'inserimento preliminare.

Le statistiche del Mimit indicano che il 62% delle prenotazioni è stato effettuato da persone fisiche, attraverso concessionari, mentre il restante 38% proviene da persone giuridiche, inclusi le società di noleggio a lungo termine. Questi numeri sembrano seguire le tendenze del mercato, contrariamente alle voci di un'appropriazione diseguale degli incentivi.

Analizzando le vendite di veicoli neommatricolati tra gennaio e maggio del 2024, si osserva un bilancio quasi paritario tra acquisti privati e aziendali (inclusi noleggi), con 11.489 vendite a privati e 11.902 a entità aziendali. Questo rivela un interesse distribuito uniformemente tra le diverse tipologie di acquirenti.

Infine, gli incentivi, benché esauriti rapidamente, potrebbero non aver solo frenato il mercato delle auto elettriche ma anche incrementato il desiderio degli italiani di passare a tale tecnologia. Questo suggerisce che, forse, la risposta immensa non era del tutto imprevista ma piuttosto una "reazione a catena" di un mercato desideroso e pronto alla transizione elettrica. Con il tempo e l'effettiva immatricolazione dei veicoli, sarà possibile effettuate ulteriori analisi e verifiche sui risultati di questa iniziativa.

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