Ford crede veramente nella transizione all’elettrico entro il 2030, al punto tale da non tollerare alcun ritardo sulla tabella di marcia. Recentemente il governo del Regno Unito ha ritardato il divieto di vendita dei veicoli a motore termico e Ford non l’ha presa per niente bene.
"La nostra azienda ha bisogno di tre cose dal governo britannico: ambizione, impegno e coerenza. Una proroga del 2030 comprometterebbe tutte e tre", ha dichiarato Lisa Brankin, direttore generale di Ford UK, pochi giorni fa. Una critica molto forte e senza mezzi termini verso il primo ministro britannico Rishi Sunak, che dovrebbe annunciare i ritardi proprio questa settimana.
Dello stesso avviso il presidente di Ford UK, secondo cui posticipare la scadenza del 2030 sarebbe un grave errore: "Questa è la più grande trasformazione dell'industria in oltre un secolo, e l'obiettivo britannico del 2030 è un catalizzatore vitale per accelerare Ford verso un futuro più pulito".
Ford ha già investito circa 500 milioni di euro nelle fabbriche del Regno Unito per la transizione all’elettrico e prevede ulteriori finanziamenti da qui al 2030; l’impegno del costruttore è forte e una presa di posizione così forte è comprensibile e per certi versi condivisibile, soprattutto se si considera anche la quantità di denaro stanziata.