Quando sarà attivo Galileo ci vorranno dei navigatori appositi, bisognerà fare degli aggiornamenti software dei dispositivi già esistenti per captare il segnale o funzionerà tutto così com'è?
Ci vorranno dei ricevitori adatti a ricevere il segnale Galileo. In realtà adesso si cerca di lavorare con interoperabilità, nel senso che si producono ricevitori che ricevono sia il segnale Galileo sia quello GPS, quindi non c'è bisogno di scegliere quale dei due si vuole usare. Ci sono anche altri sistemi di navigazione come il Glonass russo e il BeiDou cinese, per questo esistono ricevitori detti multicostellazione che sono capaci di ricevere tutti i segnali, per cui l'utente non deve decidere che ricevitore comprare.
Sicuramente c'è già l'accordo fra GPS e Galileo, quindi i ricevitori commerciali e quelli in corso di sviluppo supportano GPS e Galileo. Quelli vecchi con il solo GPS non riceveranno Galileo.
Galileo in questo momento non ha ancora una costellazione definitiva quindi non è attivo. Ha soltanto 9 satelliti che trasmettono. Non appena avrà un certo numero di satelliti comincerà a trasmettere quelli che vengono detti Servizi iniziali e da lì i ricevitori diventeranno disponibili sul mercato. Adesso sono già pronti ma la parte Galileo è ancora in test e non possono usarla per il posizionamento.
Quando sarà attivo indicativamente?
Quello che dice la Commissione Europea è che per fine 2016 cominceranno degli Initial Service mentre la costellazione completa sarà pronta fra qualche anno. Conferma l'ASI che al momento la costellazione dispone di 12 satelliti in orbita, di cui 9 pienamente operativi, e che è in corso un'intensa campagna di test finalizzata all'avvio della fase Initial Services, prevista entro la fine dell'anno.
Sempre ASI scrive che "è ragionevole prevedere che la costellazione arrivi entro l'inizio del prossimo anno a quota 18, avvicinandosi in modo significativo alla configurazione definitiva - 30 satelliti, di cui 27 operativi e 3 di riserva".
In tutto questo il lavoro di Demetra che effetto concreto ha?
Ci sarà il sistema base Galileo che offrirà certi servizi, e questo è in corso di completamento nel giro di qualche anno. La Commissione Europea sta pensando a migliorare quello che c'è già, e che potrebbe essere simile o un po' di più del GPS, ma l'idea è man mano di aggiungere delle funzioni.
Gli utenti del tempo, chi vuol sapere che ore sono, dal satellite Galileo riceve questa informazione. Il punto è che a volte non basta perché se il sistema non sta funzionando e non lo comunica l'utente non se ne accorge, salvo poi avere problemi. Ci sono poi i casi in cui l'utente stampa l'ora esatta sulla foto del tutor, ma non avendo una certificazione che garantisce la precisione dell'informazione, in caso di contestazione nessuno garantisce che in quel momento il ricevitore funzionava bene. Queste cose in più sono quelle che stiamo provando a sperimentare in Demetra. Se tutto funzionerà e sarà considerato di interesse potrebbe essere un servizio aggiuntivo. Diciamo che stiamo lavorando per la prossima generazione di Galileo.
Qual è il livello di precisione di Galileo?
Gli orologi di Galileo sono già molto precisi. Il servizio di disseminazione di tempo che offre Galileo è dichiarato preciso a 30 nanosecondi (miliardesimi di secondo). Ci sono utenti come i laboratori scientifici che vogliono più precisione quindi stiamo pensando a come migliorare questa cosa e andare sotto al nanosecondo che in questo momento è il limite della tecnologia. I colleghi stanno costruendo degli orologi basati su diverse transizioni atomiche che possono arrivare anche a mille volte meglio.
Quello che Demetra sta provando non è solo migliorare la precisione ma dare questi servizi aggiuntivi di certificazione e così via.