Il progetto di Silk-Faw è ormai tramontato: la società che avrebbe dovuto costruire supercar elettriche e ibride con capitali cino-americani e know-how italiano è ufficialmente un lontano ricordo. Silk-Faw doveva essere un’eccellenza per il settore, tuttavia dal suo insediamento ad oggi si sono susseguite una serie di vicende che hanno lasciato tutti estremamente perplessi. Le prime difficoltà sono giunte con la dipartita di alcuni collaboratori chiave fino all’abbandono del partner cinese che ha portato anche ad un cambiamento nel nome societario, dal precedente Silk-Faw all’attuale la Silks Sports Car Company, di proprietà di una società di Dublino che fa riferimento a un solo socio, le cui tracce si trovano alle isole Cayman, famoso paradiso fiscale caraibico. Tutte vicissitudini che, abbinate all’assenza di piani di sviluppo e novità, hanno portato alla revoca ufficiale del finanziamento pubblico.
Negli ultimi giorni, infatti, la regione Emilia-Romagna ha deciso di stracciare l’accordo per la costruzione dello stabilimento e revocare il contributo di 4,5 milioni di euro. Inoltre, proprio a seguito di questo cambiamento così radicale, la Guardia di Finanza ha avviato una serie di indagini per “tentata truffa aggravata ai danni dello Stato”. Nel mirino degli investigatori è finita la documentazione relativa alla richiesta di Silk-Faw per poter ottenere 38 milioni di euro di finanziamenti attraverso lo strumento del PNRR, in cambio della promessa di 380 milioni di investimenti.
Al momento non ci sarebbero ancora nomi sul registro degli indagati, ma sotto la lente d’ingrandimento sono finiti pure i conti dell’azienda, i rapporti con le altre società e alcune operazioni effettuate con le Isole Cayman per sospetto riciclaggio di denaro. Un vero peccato per il settore automobilistico: le promesse di Silk-Faw erano davvero interessanti e il primo assaggio con la supercar S9 (una ibrida con motore V8 da 1.400 cavalli) aveva incuriosito tutto il settore. Ora non ci resta che attendere la chiusura delle indagini per saperne di più.