Si allarga il dissenso verso le normative sulle emissioni

Cinque Paesi UE si uniscono a Italia e Repubblica Ceca per chiedere una revisione delle norme e sanzioni sulle emissioni auto in vigore dal 2025

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a cura di Tommaso Marcoli

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L'Italia e altri sei Paesi europei chiedono di rinviare l'applicazione dei nuovi limiti alle emissioni di CO2 per le auto previsti nel 2025. La coalizione, che include Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Slovacchia, presenterà le proprie richieste al Consiglio Competitività del 28 novembre. La questione riguarda i nuovi limiti di 94 g/km di CO2 per il settore automobilistico, con relative sanzioni di 95 euro per ogni grammo in eccesso moltiplicato per il numero di veicoli immatricolati. Questi requisiti, considerati troppo severi dai Paesi firmatari, potrebbero portare a multe significative per i costruttori europei.

Luca de Meo, presidente dell'Acea (Associazione europea dei costruttori di automobili), ha già lanciato l'allarme sulla possibilità che le case automobilistiche europee non riescano a rispettare i nuovi limiti, rischiando di pagare multe per almeno 15 miliardi di euro. Il rallentamento delle vendite di veicoli elettrici è una delle principali cause di questa preoccupazione.

Nel documento congiunto, i sette Paesi sottolineano che "tali sanzioni limiterebbero gravemente la capacità dell'industria di reinvestire nell'innovazione e nello sviluppo, danneggiando così la competitività dell'Europa sulla scena globale". La coalizione chiede misure urgenti e mezzi finanziari adeguati a livello UE per facilitare una transizione giusta che non comprometta ulteriormente la competitività del settore.

I Paesi firmatari chiedono anche di anticipare la revisione del regolamento che imporrà lo stop alla vendita di auto endotermiche nel 2035. Vogliono che questa valutazione avvenga nel 2025, un anno prima di quanto attualmente previsto, e che includa l'analisi di altre normative correlate come quelle sulle energie rinnovabili, sulle infrastrutture per i combustibili alternativi e sul sistema di scambio delle quote di emissione.

Questa iniziativa riflette le crescenti preoccupazioni nel settore automobilistico europeo riguardo alla transizione verso la mobilità elettrica e alle sfide competitive globali. La richiesta di un ripensamento delle normative attuali sottolinea la necessità di bilanciare gli obiettivi ambientali con la salvaguardia della competitività e dell'occupazione nel settore automobilistico europeo.

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