Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha lanciato un avvertimento riguardo al futuro delle fabbriche automobilistiche in Italia, dichiarando che senza incentivi per l'acquisto di auto elettriche, le fabbriche italiane potrebbero trovarsi a rischio.
Parlando in risposta alle critiche del governo italiano sulla possibile delocalizzazione della produzione, Tavares ha sottolineato che l'assenza di sovvenzioni mette in pericolo gli stabilimenti di Stellantis nel paese.
Il CEO ha dichiarato che il governo italiano sta cercando un capro espiatorio, mentre la vera responsabilità risiede nell'assenza di incentivi per i veicoli elettrici.
Per chi non fosse a conoscenza dei fatti antecedenti a questo monito, le dichiarazioni di Tavares giungono dopo le critiche della premier Giorgia Meloni, che ha accusato Stellantis di privilegiare le istanze francesi rispetto a quelle italiane, oltre che di mettere a rischio i lavoratori italiani, decentralizzando le fabbriche per contenere i costi.
Stellantis, il gigante automobilistico nato dalla fusione di Fiat Chrysler e Peugeot, ha circa 86.000 dipendenti in Italia, con quattro grandi stabilimenti a Melfi, Mirafiori, Pomigliano, e Cassino.
Il CEO ha sollevato il tema dell'importanza degli incentivi per l'acquisto di veicoli elettrici, suggerendo che senza tali misure, la produzione italiana potrebbe essere compromessa.
Ha citato l'esempio della Francia, che ha aumentato la sua partecipazione in Stellantis, affermando che l'Italia potrebbe considerare una simile strategia, specialmente in virtù del fatto che al momento il "Bel Paese" non ha quote di Stellantis, né tantomeno rappresentati italiani al suo interno.
La replica del governo italiano non si è fatta attendere. Adolfo Urso, titolare del Mimit, ha suggerito che se Stellantis vuole che l'Italia agisca come la Francia, dovrebbe fare una richiesta formale. Ha anche ribadito che la differenza fondamentale è che la Francia è azionista in Stellantis, mentre l'Italia no.
Nel contesto delle tensioni, il governo italiano ha annunciato un nuovo piano di incentivi auto per il 2024, con una dotazione straordinaria di quasi un miliardo di euro.
Tuttavia, Urso ha avvertito che è necessario un cambiamento di rotta rispetto agli anni precedenti e che, in assenza di miglioramenti nei trend di vendita, le risorse del fondo automotive saranno destinate principalmente al sostegno della filiera nazionale e all'incentivazione di nuovi stabilimenti produttivi in Italia.
Le polemiche sollevano questioni cruciali sulla politica industriale, sull'adozione di veicoli elettrici in Italia e sulla partecipazione statale in Stellantis, mostrando chiaramente la necessità di un dialogo approfondito per superare le sfide che attualmente sta affrontando il settore automobilistico in Italia.