La carenza di semiconduttori continua ad avere un impatto sull'industria automobilistica e tecnologica, diversi importanti produttori di automobili sono stati quindi costretti a chiudere temporaneamente alcune linee di produzione per limitare i danni. La crisi colpisce le aziende ormai da diversi mesi ed è direttamente collegata all’aumento della domanda di personal computer, tablet e smartphone utilizzati principalmente per lo smartworking durante la pandemia di Covid-19.
Ford ha comunicato che la fabbrica turca dedicata a Transit sarà chiusa dal 19 aprile al 13 giugno, a causa dell’assenza di componenti. Anche in Germania, nello stabilimento di Saarlouis ideato per Focus, le attività resteranno sospese per i prossimi 20 giorni; lo stop, se la situazione non dovesse rientrare, si potrebbe prolungare sino al 31 luglio. Nel Nord America è stato registrato un calo nella produzione del pick-up F-150, anche qui a causa dell’assenza di materiali.
Il Gruppo Volkswagen prevede che la carenza di chip avrà un impatto più grave sulla produzione del secondo trimestre rispetto al primo. Il CEO di Seat, Wayne Griffiths, ha dichiarato al Financial Times che giungeranno sfide decisamente di rilievo nel corso del secondo trimestre proprio a causa dell’assenza di semiconduttori.
Le previsioni precise non sono state rivelate, ma il gruppo VW aveva precedentemente affermato che si aspettava un deficit di produzione di 100.000 veicoli in questo trimestre. Secondo il Financial Times, la società non riuscirà a compensare il calo della produttività nel corso dell'anno, pertanto i volumi persi saranno solo marginalmente recuperati. Griffiths ha inoltre precisato come la produzione nello stabilimento Seat di Martorell sia attualmente precaria e che si basi per lo più sulle disponibilità della settimana, non prediligendo pertanto le effettive richieste del mercato.
Nell’arco delle prossime settimane non è escluso che ulteriori produttori seguano le strategie di Ford, Mercedes, Peugeot e Volkswagen. Allo stato attuale è difficile fare una previsione sull’effettiva assenza di chip, ma sicuramente il 2021 non sarà un anno facile per i produttori.