La tecnologia moderna ha spesso funzionalità di cui non ci rendiamo nemmeno conto: è questa l’amara lezione che ha imparato un parcheggiatore americano, che ha involontariamente schiantato la Tesla Model 3 di un cliente, per poi dare la colpa all’Autopilot. Peccato che la telemetria dell’auto abbia dimostrato che l’Autopilot non era inserito al momento dell’impatto.
Probabilmente non tutti sanno che sulle Tesla è presente un sistema chiamato Event Data Recorder, o EDR in breve, che si occupa di registrare un’enorme quantità di dati relativi all’utilizzo dell’auto; una sorta di scatola nera, come quelle presenti sugli aerei.
Il proprietario dell’auto in questione, dopo l’incidente, ha voluto andare a fondo alle ragioni tecniche che hanno portato allo schianto, avvenuto alla velocità di 35 km/h e che – come potete vedere dalle foto – ha provocato una gran quantità di danni all’auto. Per analizzare i dati registrati all’interno dell’EDR, il proprietario di questa Tesla Model 3 ha prima contattato proprio Tesla, che però si è rifiutata di fornire i dati. La seconda via è stata quella di contattare un tecnico specializzato che, alla cifra di circa 1100 euro, ha estratto i dati contenuti nell’EDR della Model 3 e li ha resi consultabili. Da qui in poi la dinamica dell’incidente è stata abbastanza chiara: l’EDR ha dimostrato come l’Autopilot fosse spento al momento dell’impatto, e ha anche mostrato come il conducente – il parcheggiatore incriminato – abbia premuto a fondo l’acceleratore per ben 4 secondi prima di andare a sbattere, come se avesse premuto l’acceleratore al posto del freno. L’EDR raccoglie anche altri dati, come il peso del conducente (così da confermare in via definitiva l’identità di chi era alla guida) e persino se le cinture erano allacciate o meno – in questo caso, per esempio, non lo erano.
Insomma, guidare un’auto così ricca di tecnologia ha tanti aspetti positivi, ma non ci salva dalle nostre colpe: ora che la responsabilità dell’incidente è stata definitivamente individuata, le compagnie assicurative del veicolo e del garage che aveva in custodia l’auto dovranno trovate una soluzione per risarcire il danno.
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