Scania guarda avanti: entro il 2030 il 50% dei suoi mezzi saranno elettrici

Scania punta sull'elettrico, dopo aver tentato la strada dell'idrogeno: il potenziale elettrico è molto più alto, e i costi di gestione decisamente più bassi.

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a cura di Francesco Daghini

Qualche giorno fa il produttore svedese Scania ha annunciato di volersi concentrare sullo sviluppo di veicoli ad alimentazione elettrica, spostando l'attenzione dall’idrogeno che al momento ha ancora un potenziale limitato.

La compagnia ha già realizzato autobus elettrici, oltre a camion ibridi e interamente elettrici: l’idea è che entro il 2025 il 10% delle vendite in Europa sarà di veicoli elettrici, con un incremento fino al 50% entro il 2030. Ciò significa lavorare a ritmo serrato su tutte le nuove tecnologie potenzialmente sviluppabili per il mercato, portando un nuovo prodotto elettrico sul mercato ogni anno. Questa operazione sarà possibile grazie ai grandi miglioramenti tecnologici che sono possibili nel mondo dei veicoli elettrici: grazie al costante miglioramento della densità delle batterie e dei tempi di ricarica, i veicoli elettrici sono gradualmente destinati a prendere il posto di quelli a combustibile fossile entro pochi anni. Inoltre, i dati raccolti dagli utenti che già utilizzano il camion elettrico di Scania, mostrano come la manutenzione sia molto più bassa rispetto a quella di un camion con motore termico, e ciò si traduce in costi di gestione ridotti e maggiore possibilità di utilizzo.

Oltre al modello Scania già disponibile, dotato di batteria da 300 kWh in grado di assicurare circa 250 km di autonomia, Scania ha intenzione di realizzare un modello da 40 tonnellate in grado di guidare per 4 ore e mezzo in modo continuativo. Idealmente, la ricarica rapida può avvenire durante i 45 minuti di sosta obbligatoria che i camionisti devono fare per riposarsi.

Scania ha deciso di puntare sull’elettrico perché il potenziale dell’idrogeno è limitato: l’efficienza energetica è 1/3 rispetto a quella di un motore elettrico, e in generale il motore è molto più complesso e richiede molta più manutenzione, con una diretta conseguenza sui costi di gestione. Infine, non esiste una vera e propria rete di aree dove fare rifornimento di idrogeno, almeno per ora. Scania continuerà comunque a investire sulle tecnologie a idrogeno, ma lo farà in altre applicazioni e non per i mezzi commerciali.

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