In America, un gruppo di attivisti per la sicurezza stradale ha scoperto che può disabilitare i robotaxi di Cruise e Waymo posizionando un cono stradale sul cofano del veicolo. Conosciuta sui social come "la settimana del cono", questa forma di protesta si sta rapidamente espandendo su Twitter e Tik Tok e sembra stia guadagnando sempre più popolarità tra coloro che sono stufi di vedere sistemi di guida autonoma "in panne" tra le strade. La protesta avviene, inoltre, a pochi giorni di distanza da una audizione che potrebbe consentire a Waymo e Cruise di espandere i loro servizi di robotaxi a San Francisco.
La California Public Utilities Commission (CPUC) è pronta ad approvare l'espansione dei servizi di veicoli autonomi per passeggeri di Cruise e Waymo a San Francisco il 13 luglio. Questo permette alle aziende di addebitare una tariffa ai passeggeri per il servizio, il che è un elemento essenziale per rendere sostenibili le operazioni di robotaxi e di consegna autonoma su larga scala.
Gli oppositori hanno citato diversi punti in merito: dalla serie di sinistri fino al congestionamento del traffico. Inoltre, hanno chiesto alla CPUC di procedere con cautela, di istituire officine, raccogliere più dati, vietare la distribuzione di robotaxi nel centro città e di limitarne l'utilizzo nell'orario di punta. Altri manifestanti, come la San Francisco Taxi Workers Alliance e l'Alliance for Independent Workers, hanno protestato contro la diffusione dei robotaxi, che a loro avviso elimineranno la necessità di tassisti e autisti.
Ed è proprio questo l'elemento cruciale a cui vogliamo collegarci; cosa succederebbe se avvenisse in Italia? Considerate le forme di proteste, attive e passive, che abbiamo potuto osservare sulla transizione elettrica e, più in generale, la scarsa flessibilità al cambiamento che è presente nel nostro Paese, crediamo che anche qui sistemi di questo tipo potrebbero registrare notevoli difficoltà. Se da un lato il comune cittadino potrebbe avere qualche preoccupazione, anche legittima, dall'altro teniamo che potrebbero essere proprio "gli addetti al servizio" a mostrare le maggiori criticità come, del resto, è avvenuto alcuni anni fa con l'avvento di Uber.
Se pensate che la forma di protesta dei cittadini americani sia ancora molto lontana vi possiamo assicurare che, purtroppo, non è così; in occasione della nostra precedente visita nella sede ufficiale di VisLab (una società che sviluppa sistemi di guida autonoma) ci è stato comunicato che sono state registrate situazioni del tutto analoghe. In generale, una delle maggiori difficoltà dei sistemi di guida autonoma è quella di comprendere in anticipo le intenzioni dei soggetti presenti sulla strada; una criticità che ad oggi non è ancora stata superata, anche se i sistemi di sicurezza riescono sempre a fermare l'auto prima che si verifichi un sinistro. Di questo passo, non è difficile pensare che prima o poi qualcuno si possa far male in un modo, in fin dei conti, davvero stupido. E voi cosa ne pensate? Credete sia giusta la forma di protesta? Fatecelo sapere nei commenti!