Proposte riforma fiscale: addio al superbollo e aumento delle accise del diesel

Superbollo, accise diesel, auto aziendali e incentivi: questi sono i punti chiave su cui è al lavoro il Governo con la riforma Fiscale. Tra le proposte, l'abolizione del superbollo.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Lo scorso 5 ottobre c’è stata dal Governo l’approvazione della cosiddetta delega fiscale, cioè un disegno di Legge che delega Palazzo Chigi a mettere mano alla riforma complessiva del fisco, un documento che contiene nulla che riguardi esplicitamente l’auto. Tuttavia, è certo che le quattro ruote non sfuggiranno alla riforma che interverrà su tre fronti caldi: accise sulla benzina, flotte aziendali e superbollo. In sostanza, nei prossimi mesi, potrebbero arrivare un aumento dell’accisa sul gasolio, il cui prezzo alla pompa potrebbe allinearsi a quello bella benzina, un incremento della percentuale di detraibilità dell’Iva sulle auto aziendali “ecologiche” e l’abolizione del tanto noto superbollo.

Partiamo dal diesel, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica il Governo ha intenzione di utilizzare una leva fiscale. Aumentando il prezzo del diesel, infatti, potrebbe incentivare maggiori consumatori a passare all’ibrido o elettrico e, allo stesso tempo, incrementare gli introiti legati alle accise. A causa della pandemia e alla lenta transizione ecologica, il Governo ha incassato un quantitativo di introiti inferiore rispetto al 2019. È inevitabile quindi che arrivi un ritocco, verso l’alto, del prezzo alla pompa e che possa anche raggiungere il costo della benzina. Va ricordato che l’accisa sul gasolio è attualmente inferiore a quella sulla benzina (0,617 euro/litro contro 0,728) e, considerato che questo carburante si trova nel mirino del Governo da diverso tempo, non è poi così imprevedibile che possa aumentare. Una scelta complicata da digerire, soprattutto adesso che il metano e in generale il carburante è salito raggiungendo livelli decisamente elevati.

Per quanto riguarda le flotte aziendali, la commissione parlamentare è interessata ad aumentare il limite alla detraibilità dell’Iva (attualmente fissato al 40%) per tutti i veicoli a basse emissioni. Una dichiarazione molto generica che al momento non specifica quali possano essere i veicoli a “basse emissioni”. Probabilmente rientreranno in questa categoria le soluzioni ibride e naturalmente elettriche.

Infine, il superbollo: la tassa tanta odiata dagli automobilisti più appassionati potrebbe venir rimossa. Al momento non è ancora chiaro ma secondo alcune voci di corridoio, il gettito fiscale ricavato sarebbe inferiore allo 0,01% del totale delle entrate. L’abolizione di questa imposta “minore” potrebbe quindi essere seriamente presa in considerazione da parte del Governo. Per chi non lo sapesse, si tratta di una tassa automobilistica riservata tendenzialmente alle auto più potenti e pertanto alle vetture sportive; con il Governo Monti, la tassa è stata fissata a 20 euro per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 185 kW (252 Cv).

Tra le numerose proposte ci sarebbe anche l’interesse di reinserire gli incentivi; in altre parole, le due fasce 0-20 e 21-60 g/km (elettriche e ibride) potrebbero tornare ma variare negli importi.

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