Ricarica auto elettrica in casa: come funziona e costi

Ricaricare la propria auto elettrica o ibrida plug-in a casa è semplice? La spesa per un pieno di elettroni è alta? In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Il mercato italiano delle auto elettriche è in lieve aumento e, complice l’incremento del prezzo dell’energia alle colonnine pubbliche, viene lecito domandarsi quale possa essere il costo da sostenere qualora si decidesse di caricare la propria auto elettrica (o ibrida plug-in) direttamente nel proprio garage di casa.

Negli ultimi mesi è stato registrato un netto aumento delle tariffe a consumo delle colonnine disponibili nelle nostre strade, con incrementi anche nell’ordine del 50%. Per i più curiosi, è sempre disponibile a questo indirizzo una panoramica dei prezzi dei principali operatori del settore; naturalmente è stata inclusa anche Tesla che, di recente, ha deciso di estendere l’accesso ai propri Supercharger anche a vetture elettriche non proprietarie.

Insomma, la soluzione più pratica per chi ha la possibilità di aver un garage o comunque un luogo privato resta quella di ricaricare l’auto elettrica (o ibrida plug-in) a casa, tuttavia in base alle modalità di ricarica la convenienza può non essere così scontata. Per quanto concerne i tempi di ricarica, la situazione si capovolge in ambiente domestico, con attese maggiori nella quasi totalità dei casi. Sul suolo pubblico le potenze delle colonnine possono variare moltissimo: da poche decine di kW fino a diverse centinaia. In ambiente domestico, invece, la velocità è “limitata” e per questo motivo i tempi possono allungarsi anche di tanto.

Come funziona la ricarica a casa

Per effettuare una ricarica a casa sono disponibili due metodi: uno semplice ma lento, e uno più “complicato” ma rapido. La soluzione più comoda è quella di allacciarsi direttamente alla rete elettrica del garage utilizzando il caricatore che generalmente viene fornito con la vettura; la potenza ridotta dell’impianto standard (2.3 kW in corrente alternata), i tempi di ricarica obbligano il conducente a lunghe soste. Inoltre, qualora l’impianto sia datato o non predisposto, è possibile far scattare il contatore o causare direttamente un blackout più centralizzato.

Per questo motivo, quando si acquista un’auto elettrica, è bene valutare anche l’installazione di una wallbox, ossia un apparecchio fissato a parete e cablato direttamente alla rete generalmente da un tecnico specializzato. La potenza di ricarica, in questo caso, può raggiungere i 22 kW ed eguagliare così alcune colonnine che possiamo trovare sulle nostre strade. E se il contatore è solo di 3 kW? Non è un vero problema. Con una accurata pianificazione è possibile sopperire a questo problema caricando direttamente di notte, quando generalmente la richiesta di corrente è scarsa, o programmando i momenti dedicati alla ricarica. In ogni caso, se la necessità è quella di caricare la batteria il più velocemente possibile e magari le dimensioni sono uguali o superiori a 70-80 kWh è consigliabile sostituire il contatore con uno più potente. Controllate sempre dal vostro operatore, è possibile che in occasione di incentivi governativi o offerte speciali il cambio contatore sia a titolo gratuito.

In genere, le wallbox hanno un prezzo a partire da 400 euro e su Amazon, ad esempio, sono disponibili diversi modelli. Al valore della wallbox, è necessario aggiungere i costi dell’elettricista per l’installazione che può incrementare la spesa di diverse centinaia di euro. Occhio anche ai permessi, specialmente se vivete in condominio; sarà necessario avvisare l’Amministratore che, a sua volta, potrebbe voler maggiori informazioni e tutele sulla soluzione installata. Oltre a questo genere di wallbox, alcuni erogatori di servizi, come Enel, offre wallbox proprietarie (Juicebox) che vengono installate da un team di esperti che analizzano minuziosamente l’impianto cercando la soluzione più adeguata.

Tempi di ricarica in garage

Il tempo di ricarica di un’auto elettrica è vincolato a diversi fattori: la potenza di ricarica, la dimensione della batteria, il livello di carica della batteria stessa e la potenza massima accettata dal veicolo. Da ricordare, inoltre, che la potenza massima accettata è espressa sempre con due valori che rappresentano la ricarica massima in corrente continua e alternata.

Quanto tempo ci vuole quindi per caricare la propria auto elettrica? Non esiste una risposta univoca ma possiamo dare un’idea dei tempi; con un batteria da 50 kWh, praticamente di medie dimensioni, e una presa da 3 kW sarà necessario attendere oltre 16 ore (50:3). Sfruttando un caricatore da 7,4 kW il tempo si dimezzano e con un wallbox la carica può richiedere poco più di 2 ore.

Per una Tesla Model 3 o Model Y (77 kWh), due delle elettriche più vendute di sempre, saranno necessari rispettivamente: 25 ore con 3 kW, 12 ore con 7 kW e poco più di 3 ore con 22 kW. Naturalmente a questi valori è necessario aggiungere la dispersione di energia, eventuali limitazioni di potenza e, perché no, la curva di ricarica della batteria stessa che non è mai così lineare.

Quanto costa ricaricare l’auto elettrica a casa

Considerando come rete di ricarica domestica solo quella in corrente alternata, la più comune e classica, non è difficile stimare un costo per ogni ricarica. Immaginando di aver un contratto di 0,20 euro al kWh, senza fasce orari che possono agevolare la riduzione dei costi, per caricare 77 kWh di batteria (da zero) sono necessari circa 15 euro.

Secondo quanto riportato da ARERA, il costo medio in quest’ultimo trimestre è di:

  • F0 (fascia unica) 0,501 euro/kWh;
  • F1 (giorno) 0,521 euro/kWh;
  • F2 e F3 (sera e weekend) 0,491 euro/kWh.

Non è difficile quindi immaginare che, per caricare la batteria del precedente paragrafo, siano necessari circa 39 euro (0 - 100%); valore che può ridursi lievemente qualora decidessimo di caricare durante la sera o nel weekend (ndr 37 euro).

L’auto elettrica è ancora vantaggiosa? Mettendo un attimo da parte le tariffe del 2021 (0,20 euro al kWh), anche con gli attuali costi di mercato ricaricare un’auto elettrica che percorre con un pieno approssimativamente 500 km risulta una scelta saggia. In questo contesto consideriamo esclusivamente il mero costo per percorrere da punto A a punto B, senza considerare bollo, assicurazione, manutenzione e via discorrendo; tutti elementi che abbiamo già menzionato in questo precedente contenuto.

Giusto per dare una misura, per fare il pieno ad un’auto diesel o benzina in grado di coprire 500 km (ipotizzando un consumo medio di 7 l/100 km) sono necessari oggigiorno circa 50-60 euro.

Domande e risposte

Quanto costa ricaricare un’auto elettrica a casa?

I fattori in gioco che determinano questa risposta sono numerosi e non preventivabili; in linea generale, per caricare una batteria da 77 kWh (a dicembre 2022) sono necessari circa 35 euro.

Quanto tempo ci vuole per ricaricare un’auto elettrica nel garage?

Tutto dipende dalla batteria, dal sistema di carica e dalla capacità di assorbimento: possono essere poche ore come oltre mezza giornata.

Quanto costa una wallbox?

In commercio ci sono svariati modelli e, non considerando il costo dell’installazione, si trovano a partire da 400 euro.

È difficile ricaricare un’auto elettrica a casa?

Assolutamente no. Come per qualsiasi altro sistema di carica è necessario solamente collegare due spine.

Devo cambiare il contatore?

Dipende dall’utilizzo degli elettrodomestici, ma in generale se si è sulla stessa linea è consigliabile farlo.

Conviene caricare anche un’auto ibrida plug-in?

Certamente, le ibride plug-in beneficiano molto della ricarica casalinga.

Quanto si risparmia a caricare l’auto elettrica in garage?

Il risparmio economico può essere notevole; caricando ad esempio di notte, la spesa può addirittura dimezzarsi.

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