Al suo debutto, avvenuto oramai 8 anni or sono, Zoe rappresentava l'intenzione di Renault di portare sul mercato un'utilitaria completamente elettrica mentre le case competitrici si stavano concentrando su dimensioni maggiori e fasce di prezzo decisamente differenti.
Perchè concentrarsi su di una classe di veicoli che in genere rappresenta la fascia di prezzo più bassa? probabilmente il messaggio originale di Renault era quello di democratizzare la vettura elettrica, offrendo una soluzione che seppur costosa, soprattutto se paragonata alle alternative tradizionali, avrebbe permesso agli "early adopters" di mettere le mani su un veicolo elettrico.
La prima generazione di Zoe è rimasta in produzione per diversi anni, continuamente aggiornata laddove l'avanzamento tecnologico avesse incontrato la fascia di prezzo adeguata. In primo luogo ci furono aggiornamenti riguardanti la capacità delle batterie, introdotti in contemporanea all'incremento delle performance dei propulsori abbinati ai vari "tagli" di autonomia proposti.
Al lancio, la seconda iterazione si presentò immediatamente come una naturale progressione della prima generazione piuttosto che come un cambiamento radicale di direzione. L'estetica esterna venne adeguata alla linea dei nuovi modelli, gli interni e la dotazione tecnologica venne arricchita per inserire Zoe in un mercato ormai maturo, con determinate aspettative da parte dei clienti e con un occhio più attento alla qualità e alla provenienza dei materiali utilizzati.
Le novità
Quindi? cosa è cambiato davvero? Zoe è "maturata", lasciando nel passato la linea morbida e condivisa dalla prima Nissan Leaf. Il presente di Zoe è totalmente rivolto alla modernità dell'estetica Renault, combinando elementi di aggressività alla tradizionale linea morbida, e forse tozza, della citycar.
l'interno è equiparabile ad un allestimento di punta di Clio o di Captur, con una particolare attenzione ai dettagli che evidenziano il tratto predominante della vettura: l'ecologia. Al posto dei rivestimenti in (eco)pelle vengono offerti tessuti ricavati dal riciclo di scarti di produzione (ad esempio cinture di sicurezza) e pannelli derivati da plastica PET. La sensazione che si prova entrando nell'abitacolo è quella di un ambiente minimale e pulito, in linea con il linguaggio che caratterizza l'interno di Clio V. Anche il sistema di infotainment, tralasciando la sezione dedicata alla guida ecologica, è il medesimo della restante gamma Renault.
Per una descrizione più accurata del sistema di bordo e delle impostazioni modificabili dall'utente è possibile consultare la nostra prova e recensione di clio V.
Sensazioni alla guida
Al volante Zoe non stupisce per le sue doti dinamiche, e appare talvolta goffa, talvolta eccessivamente morbida. Non deve essere semplice bilanciare il peso tipico di una vettura di classe superiore in un telaio che in genere ha a che fare con poco più di una tonnellata. Non ne risente tuttavia la vivacità in accelerazione che, grazie all'abbondante coppia del motore elettrico, da soddisfazioni sullo 0-50Km/h.
Lo sterzo si è dimostrato forse eccessivamente distaccato e leggero, un tratto tipico delle vetture che devono farsi strada nella giungla urbana piuttosto che nei tratti autostradali, ma ciò ha incrementato il comfort alla guida e la facilità di manovra.
In base al proprio stile di guida Zoe offre due modalità di funzionamento che si adattano sia alla volontà del conducente che al tipo di itinerario scelto.
La guida ad un solo pedale, chiamata spesso "one-pedal" o "e-pedal", non è la più efficiente, dato che per arrestare completamente la vettura utilizza estensivamente anche il sistema frenante "tradizionale", ma risulta di gran lunga la più confortevole delle due. Utilizzare la modalità "B", già vista sull'elettrica del partner Nissan, restituisce risultati migliori se si mette al primo posto l'autonomia. In questa modalità l'intensità della rigenerazione in frenata viene diminuita per favorire il veleggio della vettura. Il presupposto è il seguente: se il tragitto comprende strade di percorrenza con lievi variazioni di velocità e pochi ostacoli che richiedono un parziale o totale arresto della marcia è consigliato far procedere la vettura per inerzia al posto che recuperare energia cinetica (perdendo velocità) utilizzando la funzione di rigenerazione.
Indipendentemente da quale modalità si preferisce, è possibile selezionare una o l'altra anche durante la marcia.
Il vero divertimento alla guida di Zoe deriva dalle doti del propulsore. Come per la maggior parte delle vetture elettriche, nonostante la potenza sia contenuta e il peso considerevole, l'accelerazione e la cosiddetta "ripresa" desta sempre stupore. Zoe è limitata a 130 Km/h, Quindi non eccelle di certo in termini di velocità massima, ma si dimostra sufficiente per la percorrenza di qualsiasi tratto stradale. La vera attrazione di Zoe è la riduzione dello spazio (e quindi del tempo) necessario a compiere un sorpasso in sicurezza a velocità superiori ai 50Km/h. Anche senza arrivare a fondo corsa, una leggera pressione del pedale dell'acceleratore fornisce la spinta sufficiente a completare la manovra, tanto che sorpassare diventa quasi un'abitudine.
E la ricarica?
Per quanto concerne la ricarica, Zoe utilizza, distaccandosi in ciò dalla collega Leaf, la presa standardizzata "tipo 2" (altrimenti chiamata Mennekes) per la ricarica AC, mentre aggiunge lo spinotto bipolare per creare la nota presa CCS (combined charge system) al fine di abilitare la ricarica DC.
Parlando di ricarica DC la massima potenza in ingresso gestita dalla vettura è 50kW, il che nel caso dell'esemplare che abbiamo avuto in prova (50kWh) garantirebbe una ricarica completa in un tempo di poco superiore ai 60 minuti. Nel caso reale tuttavia la caratteristica di ricarica non è lineare e, di conseguenza, nemmeno il tempo indicato rappresenta la realtà.
Renault afferma che utilizzando una colonnina fast è possibile caricare la vettura fino al 70% in 55 minuti, noi abbiamo osservato un risultato simile, caricando la vettura dal 20 all'80% in un tempo leggermente inferiore (circa 51 minuti). A cosa è dovuta la differenza (o delta) tra i due intervalli di percentuale? Raggiunto l'80% di carica la potenza in ingresso viene ridotta drasticamente per preservare la durata della batteria, richiedendo altri 34 minuti per completare la ricarica.
Con una batteria da 50kWh la ricarica in casa deve essere considerata un'alternativa per le emergenze più che un'abitudine. Senza installare la wallbox che permette l'erogazione di 7.2kW una ricarica completa richiede più di un giorno solare, avvicinandosi a 37 ore. Nonostante ciò limiti il numero di utenti in grado di effettuare una carica completa a casa, il cosiddetto "rabbocco" (ovvero la ricarica del 20/30% della batteria) è possibile nelle ore notturne. Ciò significa che al termine di un'ipotetica giornata lavorativa è possibile ricaricare la vettura di un quantitativo sufficiente a coprire gli spostamenti del giorno successivo.
Al di fuori di questa tipologia di utilizzo è consigliata l'installazione di una wallbox (previo adeguamento del sistema elettrico nella maggior parte dei casi), che porta la percentuale di ricarica nelle ore notturne al 70%.
Conclusioni
Complessivamente zoe offre un'esperienza di guida coivolgente seppur mirata alla comodità. Il passaggio dall'alimentazione tradizionale alla pura propulsione elettrica sposta nel dimenticatoio alcune delle problematiche che insorgono nell'utilizzo quotidiano di una vettura a combustione interna. Guidando Zoe si deve gestire un quantitativo ridotto di variabili: tralasciando lo sterzo, che rimane pressochè invariato, è possibile guidare con un solo pedale, gestendo l'accelerazione come un pulsante "on/off".
Con un prezzo di partenza di 25900 euro (noleggiando la batteria) oppure di 34100 euro (acquistando anche la batteria) il costo del progresso si fa sentire. Da un lato è certamente vero che gli eco-incentivi sono ancora disponibili e che per dotazione Zoe si pone in una categoria nettamente superiore alle altre citycar, ma la soglia di ingresso rimane comunque alta.