Questo è il nuovo pick-up di Volkswagen

Volkswagen sviluppa un nuovo Amarok per il Sud America, senza l'utilizzo della piattaforma Ford Ranger ma collaborando con un partner cinese

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a cura di Tommaso Marcoli

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Nel panorama automobilistico contemporaneo, persino i colossi dell'industria come Volkswagen stanno ridisegnando le proprie strategie produttive attraverso alleanze strategiche internazionali. Un esempio emblematico di questa tendenza è l'evoluzione dell'Amarok, il pickup che ha segnato l'ingresso di VW nel segmento dei veicoli commerciali robusti. Mentre la seconda generazione del modello è essenzialmente una collaborazione con Ford, il futuro del veicolo prenderà una direzione completamente diversa, guardando verso oriente.

Marcellus Puig, CEO di Volkswagen Argentina, ha recentemente rivelato che la casa automobilistica tedesca sta preparando un successore dell'Amarok originale, ancora commercializzato in Sud America dopo un restyling. Questa volta, però, il partner scelto non sarà Ford bensì il gruppo cinese SAIC, con cui Volkswagen collabora da decenni nel mercato asiatico. Il progetto prevede un investimento di 580 milioni di dollari per produrre il nuovo pickup in Argentina a partire dal 2027, quando il modello di prima generazione avrà raggiunto la veneranda età di 17 anni.

La scelta di SAIC come partner segna un cambiamento radicale nell'approccio produttivo di Volkswagen. Mentre l'Amarok originale era interamente progettato e sviluppato dalla casa di Wolfsburg, e la seconda generazione condivideva la piattaforma con Ford, questo nuovo modello potrebbe essere meccanicamente imparentato con il Maxus Interstellar X, pickup del costruttore cinese. Ciò implicherebbe un passaggio dal tradizionale telaio a longheroni a una struttura monoscocca, rappresentando un'importante evoluzione tecnica. In Cina, il Maxus Interstellar X viene proposto con motorizzazioni diesel 2.5 e in versione completamente elettrica con doppio motore. Resta da vedere se il nuovo Amarok sudamericano manterrà l'opzione del potente motore V6 diesel tanto apprezzato nel modello attuale, o se si orienterà verso soluzioni più ecologiche. La versione elettrica del pickup cinese si distingue anche per la presenza di un bagagliaio anteriore, caratteristica che potrebbe essere ereditata dal futuro Amarok.

L'operazione presenta numerosi vantaggi logistici ed economici: secondo quanto dichiarato, il nuovo veicolo utilizzerà circa il 50% dei macchinari della linea di produzione del Taos già esistente, nonostante i due modelli non siano tecnicamente correlati. Questa sinergia produttiva rappresenta un importante fattore di ottimizzazione dei costi per Volkswagen Argentina.Vale la pena ricordare che l'Amarok non è l'unico pickup commercializzato da Volkswagen in Sud America: il piccolo Saveiro è presente sul mercato fin dai primi anni '80, coprendo un segmento completamente diverso. Tuttavia, le possibilità di vedere questi modelli negli Stati Uniti sono praticamente nulle, considerando non solo i dazi recentemente annunciati, ma anche la storica "Chicken Tax", l'imposta del 25% sui veicoli commerciali leggeri importati.

La storia delle collaborazioni tra costruttori per lo sviluppo di pickup offre lezioni importanti a Volkswagen. Mercedes, ad esempio, ha dovuto ritirare dal mercato dopo soli tre anni il suo X-Class, basato sul Nissan Navara. Tuttavia, la situazione dell'Amarok è sostanzialmente diversa, considerando la lunga e consolidata partnership tra VW e SAIC in Cina, che ha certamente permesso di sviluppare sinergie efficaci e strategie comuni. Il nuovo Amarok non sarà comunque l'unico pickup con radici cinesi prodotto da un grande marchio occidentale. Anche Ram ha seguito una strada simile con il suo 1200, strettamente imparentato con il Changan Kaicene F70, confermando una tendenza crescente nell'industria automobilistica globale: la ricerca di partner strategici in mercati emergenti per sviluppare veicoli competitivi in segmenti ad alta specializzazione.

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