Volvo XC40 Recharge Electric rappresenta il debutto di Volvo nel mondo delle auto elettriche, dopo alcuni modelli plug-in hybrid che avevano già fatto ben sperare sulla qualità dei modelli a zero emissioni: XC40 Recharge Electric non ha deluso le aspettative e anzi, si è dimostrata essere una delle auto elettriche migliori tra quelle testate negli ultimi mesi, grazie a un’indiscutibile qualità nell’assemblaggio e della progettazione dell’auto – aspetti che però non stupiscono, dato che XC40 è già largamente apprezzato anche nelle sue varianti endotermiche – e a un ottimo lavoro svolto dal punto di vista della gestione del drivetrain elettrico.
Volvo XC40 Recharge Electric è un SUV di medie dimensioni, tocca i 4440mm di lunghezza e 2034mm di larghezza a specchietti aperti, con un passo di 2702mm e un’altezza da terra di 175mm; nonostante l’auto sia realizzata sulla stessa piattaforma utilizzata per le versioni endotermiche, Volvo è riuscita a integrare una batteria di dimensioni più che dignitose, 75 kWh effettivi nella versione più potente e costosa, 67 kWh in quella meno potente.
Nel caso del modello più potente abbiamo una configurazione a doppio motore elettrico – ognuno dei quali eroga 204 cavalli, per un totale di 408 e 660 Nm di coppia, dando così vita a una trazione integrale; il modello meno potente invece si ferma a 231 cavalli e 330 Nm di coppia, e ha la trazione anteriore. In entrambi i casi l’auto risulta scattante, la potenza è più che sufficiente a non far sentire troppo il peso dell’auto, che è tutto fuorché irrisorio: varia tra i 2030 e i 2650 kg a seconda del modello e dell’allestimento scelto. Nel caso del modello a doppio motore, i 400 e passa cavalli a disposizione sono quasi esagerati, e l’auto ha una risposta prontissima sul piede, e in questo caso la mancanza di diverse modalità di guida per rendere l’auto più docile si fa sentire.
Dal punto di vista estetico la Volvo XC40 Recharge Electric è abbastanza semplice da distinguere dai modelli endotermici, basta guardare il muso: dove normalmente ci sarebbe una griglia per l’areazione del radiatore, sulla XC40 Recharge Electric invece troviamo un pannello che chiude quasi completamente l’anteriore, a indicare chiaramente che l’auto non ha un radiatore di raffreddamento perché è spinta da motori elettrici. Personalmente lo trovo un dettaglio che si sposa benissimo con il design dell’auto e le permette di distinguersi facilmente dalle sue sorelle.
I fari Full LED adattivi Mjöllnir sono disegnati in modo da ricordare l’iconico martello di Thor, e danno ancora più carattere – oltre a illuminare benissimo la strada – a questo SUV 100% elettrico; tra i dettagli che ho apprezzato di più sulla Volvo XC40 Recharge Electric ci sono senza dubbio i cerchi, diamantati da 20 pollici (optional da 680 €, in sostituzione di quelli di serie, sempre diamantati da 19 pollici) che, pur sposandosi male con un’auto elettrica a livello di filosofia, donano all’auto un look molto accattivante, e il tetto nero a contrasto (di serie su tutte le versioni) ulteriormente impreziosito dal tettuccio apribile elettricamente, che però una volta aperto risulta un po’ piccolo rispetto a proposte della concorrenza.
Al posteriore non troviamo sorprese, né tubi di scarico: il portellone posteriore è disegnato in modo semplice, ma risulta comodissimo da usare anche grazie alla funzione di apertura facilitata con il piede – basta passare il piede sotto al paraurti posteriore per aprire o chiudere il portellone mentre si hanno le mani occupate. Il bagagliaio è nella media, 413 litri in configurazione standard e più di 1400 litri una volta abbattuti i sedili posteriori; sotto al cofano anteriore, invece, si trova un altro vano di medie dimensioni (il cosiddetto "frunk") che può essere utilizzato per riporre i cavi di ricarica o altre borse, una soluzione abbastanza pratica ma non di comodissimo accesso, perché in questo caso non si può godere dell’apertura o chiusura automatica del cofano.
Saliti a bordo di Volvo XC40 Recharge Electric ci si rende subito conto della filosofia con cui è stato progettato l’abitacolo: tutto è funzionale e quanto più essenziale possibile, e quasi tutto dà un feeling di alta qualità grazie all’utilizzo di materiali ricercati. Niente pelle, perché Volvo ha completamente abbandonato l’utilizzo di questo materiale, ma tessuto Microtech, ecopelle e simil velluto.
Sulla plancia troviamo quindi un’accurata selezione di pulsanti fisici, oltre al display touch-screen ben integrato: il volante multifunzione ci permette di gestire facilmente i sistemi di assistenza alla guida e alcune funzioni integrate nel touch-screen, oltre a offrire il tasto per l’attivazione dei comandi vocali, che stranamente funzionano molto bene.
Qualche tasto fisico per le regolazioni sommarie del sistema di riscaldamento e per controllare la riproduzione di audio, mentre il resto è integrato nel touch-screen che ci apre il mondo di Android Automotive OS, perfettamente integrato con l’auto: grazie a questa integrazione Google Maps diventa il navigatore principale dell’auto e può essere visualizzato anche sul display opaco dedicato al guidatore, e ci fornisce utili informazioni come la percentuale residua stimata per la batteria una volta raggiunta la destinazione inserita – una funzione ben regolata e che difficilmente ha sbagliato i calcoli, e quando lo ha fatto lo ha fatto eccedendo nella previsione dei consumi, mai all’opposto.
Oltre a Google Maps, l’integrazione con Android Automotive rende molto facile l’utilizzo delle applicazioni che più comunemente si usano in auto, come Spotify o altri navigatori come per esempio Waze.
L’auto offre diverse porte USB, ma solo di tipo C, uno slot per la ricarica wireless dello smartphone e tutta una serie di funzioni intelligenti automatiche, come la regolazione degli specchietti laterali che, una volta inserita la retromarcia, si abbasseranno automaticamente per aiutarci nella manovra senza rischiare di toccare il marciapiede. In ogni caso l’auto offre anche una vista 3D dall’alto in fase di manovra, più che sufficiente per posizionare l’auto anche nei parcheggi più angusti senza il bisogno di guardare nessuno degli specchietti presenti.
Per gli amanti della musica, infine, troviamo un impianto audio Harman/Kardon di alta qualità, che non fa minimamente rimpiangere il fatto che l’auto non emetta nessun tipo di rumore.
Le sensazioni di guida seduti sulla Volvo XC40 Recharge Electric sono ottime: l’auto fa di tutto per metterci a nostro agio, è scattante ma anche agile, la funzione “One Pedal Drive” è attivabile a piacimento tramite il display e permette una guida comoda e sicura usando soltanto il piede destro, e nonostante il peso importante l’auto non si scompone sulle curve a velocità sostenuta.
Per combattere l’ansia da ricarica, Volvo ha integrato una schermata per tenere d’occhio l’autonomia rimasta in grado di autoregolarsi in base allo stile di guida, fornendo al contempo informazioni su quali aspetti della guida stanno contribuendo maggiormente al consumo. Quando la batteria si avvicina al 10% l’auto comincia a informarci della necessità di ricaricare, per poi tagliare alcune delle funzioni che consumano maggiormente la batteria, come l’aria condizionata. Per il modello a doppio motore e batteria da 75 kWh Volvo dichiara 438 km di autonomia nel misto, e durante le nostre prove abbiamo superato senza nessuna fatica – ne attenzione particolare a come consumavamo l’energia a disposizione – i 300 km anche con tratti autostradali percorsi a 120 km/h, con consumi di circa 24 kWh per 100 km.
Una volta scaricata la batteria però non bisogna disperare, basta trovare una colonnina di ricarica a 150 kW (la potenza massima accettata dalla Volvo XC40 Recharge Electric) per riportare la carica da 0 a 80% in appena 40 minuti; per un utilizzo quotidiano in cui si percorrono poche manciate di km la ricarica può avvenire senza problemi anche con una wallbox casalinga, che nottetempo sarà in grado di riportare in alto il livello di carica senza però stressare la batteria.
Volvo XC40 Recharge Electric ha un prezzo di partenza di 52.250 euro nella versione Plus con motore singolo e batteria da 67 kWh: in questo caso la dotazione è comunque già bella ricca, con sistema operativo Google integrato, fari a LED, cerchi in lega diamantati e tutti i cavi di ricarica inclusi (sì, di questi tempi è bene specificarlo). Nella versione Pro il prezzo sale di 4.100 euro, ma per avere la configurazione a doppio motore si devono aggiungere altri 7.500 euro; in questo modo si superano senza problemi i 60.000 euro, cifra che può salire ulteriormente in caso di optional estetici come i cerchi in lega da 20 pollici o una colorazione particolare.