Prova, Suzuki Vitara Hybrid 4WD: il SUV adatto alla strada e anche al fuoristrada

Abbiamo provato Suzuki Vitara, il medio SUV del costruttore nipponico in grado di affrontare percorsi stradali e fuoristradistici; per la versione 2022, il marchio introduce un nuovo propulsore ibrido capace di stupire per coppia e consumi.

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a cura di Federico Vecchio

In commercio da ormai diverse generazioni, il famoso SUV del Sol Levante giunge ormai alla sua terza declinazione integrando soluzioni decisamente aggiornate e intriganti; nel corso delle ultime settimane abbiamo provato numerose vetture a ruote alte nipponiche, ma tra tutte Vitara è stato sicuramente uno dei più interessanti. 
La versione 2022 della celebre Suzuki Vitara non porta con se novità estetiche né esternamente né internamente, eppure non appena ci si siede dietro al volante ci si accorge della presenza di un propulsore nuovo che riesce a conferire alla vettura un tocco di modernità.Stiamo infatti parlando del motore 1.5 full hybrid di ultima generazione che, in questa occasione, è abbinato ad una batteria da 140 V; da segnalare, però, che la gamma prevede anche un propulsore leggerlmente più compatto (1.4 mild hybrid) abbinato ad un sistema da 48 V che lo trasforma in un "ibrido leggero". Il nostro esemplare era dotato del più innovativo e interessante 1.5 litri che ci ha subito catturato per via delle sue doti dinamiche e tecnologiche.

 

Questo motore è infatti una vera novità, i tecnici Suzuki hanno progetto internamente questo 1.5 aspirato da 102 cv e 183 Nm di coppia a cui è stato aggiunto un rinforzo elettrico di ben 33 cv e 60 Nm.Dal lato tecnico, troviamo l'unità elettrica (dafinita come MGU) collegata al cambio stesso tramite un riduttore che si traduce in una potenza effettiva totale di 114 cv; la MGU infatti funge sia da motore di trazione sia da immagazzinatore di energia altresì persa, è infatti possibile - secondo Suzuki - percorrere fino a 4 km in modalità EV in condizioni ideali.La batteria in sé è di 0,84 kWh ed utilizza la tecnologia a 140 V, questa viene caricata sia dalle decelerazioni sia dal motore termico durante il normale andamento stradale; assieme alla batteria da 140V troviamo anche due accumulatori, uno al piombo da 12 V all’interno del vano motore ed uno al litio, sempre da 12 V, posizionato sotto al sedile del guidatore. Nonostante il sistema possa apparire estremamente complesso, la gestione è tutta nei sistemi di Suzuki e la guida risulta rilassata e sincera come qualsiasi altra vettura. 

All’interno della Suzuki Vitara troviamo materiali semplici ma ben assemblati, l’infotainment vanta un touch screen da 7” con Bluetooth e comandi al volante, l’impianto audio da 6 speaker e la compatibilità con Apple CarPlay ed Android Auto. Sono anche presenti il Cruise Control Adattivo, i sensori di parcheggio a 360 gradi ed un incredibile tetto panoramico. Normalmente non ci soffermiamo su aspetti come il tetto panoramico ma non ne abbiamo mai visto uno di queste dimensioni e con questa capacità di apertura, sembra quasi di essere su una vettura cabrio! L'abitacolo è arioso e offre una buona abitabilità di bordo; sottono il baule che permette lo stivaggio di un massimo di 300 litri, circa 70 litri in meno della variante da 48 V. 

Nella guida quotidiana non si potrà non notare il cambio sviluppato in abbinamento al motore 1.5, ovvero il cosiddetto Automatic Gear Shift (AGS); si tratta di un sistema robotizzato improntato al comfort anziché alla rapidità delle cambiate. La gestione automatica è ben congeniale, sottotono invece l'utilizzo con le palette posizionate dietro al volante che evidenziamo le criticità legate alla velocità. Rispetto ai cambi a doppia frizione che abbiamo provato ultimamente la differenza è marcata, ma siamo anche sicuri che Suzuki abbia optato per una soluzione di questo tipo anche in vista di un possibile utilizzo fuoristradistico. 

Un’area in cui Suzuki si è sempre distinta rispetto alla concorrenza è l’offroad, con Vitara 2022 questo aspetto viene ulteriormente raffinato e la versione da noi provata era infatti dotata di 4WD (2.700 euro extra rispetto alla 2WD) , o come lo chiama Suzuki il sistema AllGrip. Se si desidera addentrarsi in terreni sconnessi si può usare un selettore di guida che permette la scelta tra varie modalità tra cui Auto, Sport, Snow e Lock.La modalità Auto utilizzerà un comportamento improntato al risparmio di carburante mentre la modalità Sport invece andrà ad affilare le risposte del motore all’acceleratore e ricorrerà più spesso alla trazione integrale.Per quanto riguarda la modalità Snow invece verrà utilizzata primariamente la trazione integrale per potersi destreggiare su fondi sdrucciolevoli mentre la modalità Lock andrà usata in situazioni difficoltose, in quanto andrà a bloccare i differenziali e a conferire potenza solo alle ruote con possibilità di trazione.

L’altezza minima da terra di 17.5 centimetri permette di muoversi liberamente in percorsi di fuoristrada di difficoltà media ma non garantisce un angolo di attacco ideale per situazioni difficoltose; il DNA Suzuki è comunque chiaramente presente e garantisce di potersi divertire con questa vettura in situazioni di scarsa aderenza. Per questo genere di percorsi crediamo che Jimny Pro, che abbiamo provato alcune settimane fa, risulti decisamente più letale.

Nella nostra prova abbiamo percorso circa 900 km ed i consumi medi sono stati di circa 15 km/l, considerando un elevato utilizzo in autostrada possiamo ritenerci in linea con quanto dichiarato dal costruttore. I prezzi partono da 20.100 € per la versione 1.4 Hybrid (Mild) e 26.100 € per la 1.5 Hybrid (Full) ma per la configurazione della nostra prova si arriva a 29.950 € complice il sistema 4WD ed il colore Avorio Africa con tetto nero a contrasto ( 1.150€).

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