Solitamente imposto gli articoli di test drive secondo uno schema che racconta cosa ho apprezzato e cosa non ho apprezzato di un’auto, considerando un mix di sensazioni di guida e dati oggettivi. È difficile tuttavia replicare lo stesso approccio con un’auto come la Porsche 911 (992) Carrera GTS, semplicemente perché stiamo parlando di una supercar che non può essere valutata secondo dei canoni normali, e valutazioni dirette relative al prezzo non avrebbero un vero e proprio metro di giudizio. Voglio quindi raccontarvi com’è viaggiare con una 911 GTS, cosa significa usarla tutti i giorni, come si viaggia sulle lunghe distanze e se ha senso andarci al supermercato (si, anche io ogni tanto mangio e devo andare a fare la spesa).
Esteticamente, come al solito, lascio a voi giudicare. Personalmente trovo la 911 un’auto bellissima, ma ammetto di essere un po’ di parte e avere un debole per il design Porsche. Il colore rosso, con una punta di arancione, non è piaciuto a tutte le persone che ho incontrato, ma questo è ovviamente un dettaglio. È un’auto muscolosa, non solo per i 480 cavalli del 3 litri turbo, ma anche per la sua presenza su strada, soprattutto quando vista da dietro.
Già dai primi chilometri mi sono innamorato del sound, pieno, cupo, capace di urlare ai giri alti mantenendo però quel timbro da auto da corsa e senza mai scadere su note da “auto taroccata”. Vorrei ottenere questo suono anche sulla mia 718, ma a fare la differenza, in questo caso, non è solo lo scarico ma il motore. Borbotta quando si rilascia l’acceleratore o si cambia la marcia, assieme alla turbina che emette il classico “risucchio”. Insomma, è bella da ascoltare a tutti i giri del motore e a basse velocità mi è capitato spessissimo di dare un colpetto di acceleratore per costringere il cambio automatico alla doppietta e scalata di marcia, senza la vera volontà di accelerare.
Le modalità di guida sono le stesse di altre Porsche, e la 911 è bella da guidare anche in modalità normale. 480 cavalli sono tanti, quindi l’auto spinge sempre e tanto. In realtà sono anche troppi, non riuscirete mai a scaricarli veramente tutti in strada, se non per pochissimi metri e rarissime occasioni. In modalità Sport l’intervento dell’elettronica è quasi continuo, non perché sia eccessiva, ma perché vi troverete continuamente con le ruote che girano a vuoto sul pessimo asfalto di quasi tutte le strade. Ovviamente in pista la situazione cambia radicalmente, e se prenderete un’auto del genere, sarete praticamente obbligati a fare qualche giretto in autodromo.
Usandola tutti i giorni per andare in ufficio, quindi in situazioni di traffico dove la guida tranquilla è l’unica soluzione, sono rimasto sorpreso dalla comodità. Mi aspettavo un’auto più dura, più estrema, ma non è così. È morbida, gli ammortizzatori fanno bene il loro lavoro e anche con qualche dosso o buca inaspettata la schiena non ha sofferto. Anzi, ci sono auto non sportive che fanno di peggio.
Sempre in modalità di guida rilassata, ho percorso circa 200 chilometri impostando una meta in pianura, passando però per vie secondarie, quindi escludendo autostrade e strade a pedaggio. Il percorso si è quindi sviluppato su piccole strade di provincia letteralmente “in mezzo ai campi”, alcune anche molto suggestive; a volte non ci rendiamo conto di quello che ci perdiamo correndo in autostrada e di quanto, ogni tanto, è bello rallentare.
Giù la capotte, che tra l’altro rientra in pochissimi secondi; non mi sono mai fermato per alzarla o abbassarla, in alcuni casi è stato sufficiente rallentare e ogni semaforo è sufficiente per la trasformazione. Su il frangivento, che entra in posizione in due secondi. Nonostante non sia più estate, ho viaggiato tranquillamente in modalità cabrio con 15 gradi di temperatura e anche qualcosa meno, senza soffrire minimamente. Con qualche grado in più in realtà è anche piacevole abbassare il frangivento e avere un po’ di aria tra i capelli. Quando si viaggia in modalità “normale” senza schiacciare forte e lasciando che il cambio automatico imposti un rapporto alto la 911 diventa silenziosa. Non quanto un’elettrica, intendiamoci, rimane sempre quel rombo cupo di sottofondo, che non fa altro che ricordarci su cosa stiamo viaggiando. Ma l’esperienza è fantastica, e quando pigiamo l’acceleratore, senza capotte la sensazione per le nostre orecchie è ancora migliore.
Pensavo peggio anche per i consumi, che certo non sono bassi, ma in modalità passeggiata ho segnato i 12-13 km al litro. Attorno agli 8 km al litro, invece, per un percorso urbano in mezzo al traffico, mentre non ha senso valutare i consumi in modalità sportiva.
Il bagagliaio posteriore non esiste, o meglio, c’è lo spazio in cui si adagerà la capotte, che serve a poco o nulla. Mentre è molto generoso lo spazio nel bagagliaio anteriore. Ci andate tranquillamente a fare la spesa. Ovviamente il volume è distribuito in maniera differente, cioè è più profondo e meno largo, ma la capacità di carico non è così differente da quella di una piccola utilitaria. Oltretutto avrete anche i due mezzi-posti posteriori su cui potrete adagiare qualche borsa. Di certo non pensate di andarci in giro in quattro, a meno che i due passeggeri aggiuntivi siano bambini. Il posto sui sedili posteriori è minimo, più che altro non c’è posto per le gambe e se dispiegherete il frangivento, questo coprirà i posti posteriori. Magari potrete portare un cane di piccole dimensioni, se ben educato a stare al suo posto.
L’infotainment è attualmente quello più evoluto di casa Porsche. Un bello schermo centrale con compatibilità CarPlay, ottimo contrasto e facile da usare. Il quadro strumenti è digitale e permette di visualizzare tutte le informazioni necessarie e anche di più. Bella la modalità “essenziale”, che lascia visibile solo poche informazioni ed elimina distrazioni dalla guida. Migliorabile la qualità della videocamera di retromarcia, utile invece la visione 3D dall’alto. Ottimo l’impianto audio, la qualità d’ascolto è molto buona e il volume è potente. Odiosa la regolazione manuale dei sedili.
911 Carrera GTS Cabrio è un’auto fenomenale sotto molti aspetti, ma non è certamente per tutti. La cavalleria è importante, anche se non è estrema. È perfetta per divertirsi ovunque, ma sarebbe un peccato non portarla in pista ogni tanto. Il sound è fantastico, a capotte chiusa la rumorosità esterna è contenuta bene. Forse la sorpresa migliore è la sua usabilità come “auto da tutti i giorni”, perché permette di viaggiare comodi e ha abbastanza bagagliaio da non mettere in difficoltà. Peccato per i due posti posteriori, che probabilmente è meglio considerarli come un vano di carico aggiuntivo, piuttosto che come dei veri posti passeggeri. Insomma, un perfetto anello di giunzione con il mondo delle supercar estreme.