EQA 250 (il modello provato) è dotato di un motore elettrico montato sull’asse anteriore, in grado di generare una potenza massima corrispondente di circa 190 cavalli e una coppia di 375 Nm. Grazie all’erogazione istantanea quando si preme l’acceleratore si rimane schiacciati allo schienale del sedile, ma questa sensazione non dura per molto. Infatti, in termini puramente prestazionali, questo SUV riesce ad avere uno spunto fulmineo, ma la curva della potenza si appiattisce velocemente facendogli raggiungere i 100 km/h in poco più di otto secondi, mentre la velocità massima è limitata a 160 km/h. Insomma, non sempre avere un motore elettrico significa avere prestazioni da Formula 1, e non sempre è necessario, come in questo caso. Infatti ci è capito spesso di premere a fondo l’acceleratore e avere, come risultato, poca aderenza nell’anteriore, un comportamento che ci ha inizialmente sorpreso, per poi capire che eravamo a bordo di un SUV che deve avere, prima di tutto, altre qualità. E infatti EQA 250 si apprezza per la vivibilità a bordo e per il suo adattamento a molteplici scenari di guida.
Mercedes EQA accetta la ricarica in corrente alternata con connettore di Tipo 2 e in continua con CCS Combo2, con potenza massima di 100 kW. Per caricare dal 10 al 80%, in una stazione di ricarica rapida (350 kW) il tempo di attesa è di circa 30 minuti, mentre con una potenza di 50 kW è necessaria un'ora. Utilizzando una wallbox da 11 kW, invece, sono necessarie circa 7 ore.
Salito a bordo si apprezza l’abitacolo spazioso, il sedile comodo, i tanti spazi per gli oggetti e le rifiniture di buon livello. Si viaggia comodi anche dietro e il bagaglio non è enorme. Probabilmente non avremmo utilizzato la plastica lucida per alcuni inserti della plancia e rifinito meglio il vano porta oggetti del canalone centrale, ma tutto sommato ogni elemento è al suo posto. Al centro della console centrale c’è il touchpad che permette d’interagire con lo schermo dell’infotainment principale. Il sistema di bordo MBUX, che gestisce l’infotainment, è fatto veramente molto bene; è intuitivo, veloce ed è possibile interagire velocemente con i singoli comandi e servizi senza perdersi in vari sottomenù. Anche dal punto di vista grafico è piacevole e riuscito. Tra i sistemi di serie, ad esclusione per la compatibilità con Android Auto o CarPlay, è probabilmente uno dei migliori in commercio. Il doppio schermo LCD da circa 10 pollici che compone la plancia visualizza immagini nitide e sempre visibili, anche in condizioni di luce diretta, grazie ai contrasti forti della grafica.
Degna di nota la soluzione d’illuminazione interna che abbina alcune strisce LED con l’illuminazione RGB delle bocchette d’aria, creando differenti scenari di forte impatto visivo. Non c’è alcun tipo di vantaggio alla guida ma di notte l’effetto è wow è assicurato.
Un po’ sovraffolato di pulsanti il volante multifunzione che richiede una curva di apprendimento abbastanza ripida, soprattutto perché alcuni pulsanti o levette, non dotati di una sagomatura decisa, richiedono un po’ di precisione per essere attuati e inviare l’input. Dopo aver sviluppato una memoria muscolare soprattutto nella mano sinistra, potrete sfruttare a dovere il sistema di guida autonoma, attivabile ovunque, anche in paese. Mantenimento della velocità e corsia funzionano molto bene, con accelerazione fluida e senza strattoni. Peccato tuttavia per la mancanza della one pedal drive, poiché la decelerazione del motore non porta mai l’automobile a fermarsi, e oltretutto rilasciando il pedale del freno l’auto si mette in movimento, come una classica automatica. Oltre alla modalità manuale, sono disponibili quattro modalità “Drive”, che influiscono principalmente sulla frenata rigenerativa. La modalità D+ esclude totalmente la frenata rigenerativa, anzi mantiene l’auto in veleggiamento quando si lascia il pedale dell’acceleratore con un minimo apporto del motore elettrico; le modalità D, D- e D- - amplificano la frenata rigenerativa in percentuali di circa, rispettivamente, 25%, 75% e 100%. In breve, se vorrete la massima frenata dovrete impostare la modalità di guida D- - , che tuttavia frena veramente molto l’auto, al punto tale che se la velocità è sostenuta e il fondo stradale scivoloso potrebbe richiedere addirittura l’attivazione dell’ABS. Non è la regola, ma ci è successo. Per passare tra queste modalità potrete agire sui paddle al volante, una scelta comoda ma che sa molto di “riciclo di quanto era già disponibile”, ma vi renderete in fretta conto che la modalità “D Auto”, che modula la potenza della frenata rigenerativa in base alla condizione di guida, prendendo anche informazioni dal sistema ADAS per capire se i veicoli davanti a noi si stiano fermando o meno, è la più comoda da usare.
Arriviamo all’autonomia, il tallone d’Achille della EQA se il vostro obiettivo è usarla per viaggi lunghi. Il pacco batterie da 66 kWh è in grado di fornire un’autonomia massima tra i 250 e i 300 km, in base alla temperatura esterna e con una percorrenza media a velocità contenute. È possibile andare oltre i 300 km solo in condizioni climatiche ottimali e con lunghe percorrenze a velocità ottimali.
Verdetto
I principali pregi di EQA 250 sono da ricercare nella vita a bordo, soprattutto considerando che nella versione base ha già praticamente tutto il desiderabile. Il prezzo parte da 50mila euro circa, e con circa 1000 euro in più di pacchetto di assistenza alla guida avrete un SUV completo di tutto. La posizione di guida è comoda, è confortevole, se avete bisogno di un bagagliaio più grande potrete abbattere i sedili e il sistema di infotainment MBUX non fa desiderare Android Auto o CarPlay. Se il vostro obiettivo è muovervi in città e provincia, senza percorrenze particolarmente lunghe, allora anche l’autonomia di 300 km può risultare sufficiente e la ricarica gestibile. Se invece fate spesso viaggi, allora potreste non essere pienamente soddisfatti.