Il colpo d’occhio di Cx-5 riprende le linee Kodo che appartengono alle Mazda di ultima generazione. Si tratta di un corso stilistico il cui obiettivo è quello di creare armonia tra proporzioni e linee, restituendo alla vista una sensazione familiare e appagante. Il risultato è nel complesso positivo: il disegno della carrozzeria è piacevole ed essendo privo di virtuosismi estetici, non annoia. Gli interni sono invece il solito esempio di razionalità ed ergonomia. Sono stati mantenuti numerosi tasti fisici e la disposizione degli stessi è piuttosto intuitiva e facilmente raggiungibile. In questo modo si semplificano le operazioni, evitando distrazioni durante le fasi di guida. Aggiornato anche il sistema di intrattenimento di bordo, ora su schermo da 10,25”. Le grafiche sono accattivanti e sempre ben leggibili, offre anche funzioni avanzate di connettività. Durante la nostra prova non hai mai dimostrato incertezze o rallentamenti anche dopo un utilizzo intenso e continuativo nel tempo. Come accennato, a livello di connettività dispone delle più recenti tecnologie come Apple Car Play e Android Auto, per vedere replicate le applicazioni del telefono cellulare sullo schermo della macchina.
L'edizione speciale Homura, oggetto di questa prova, vanta inoltre un funzionale head-up display e un impianto Bose con 10 altoparlanti in grado di regalare un'esperienza di intrattenimento davvero immersiva e coinvolgente. Si tratta di un vero e proprio impianto premium caratterizzato da bassi corposi e alti cristallini; una gioia per chi ama viaggiare e al tempo stesso lasciarsi coccolare dalle canzoni preferite. L’edizione Homura, più sportiveggiante rispetto al modello tradizionale, si contraddistingue anche per l’esclusiva finitura nera che impreziosisce i cerchi da 19", i gusci degli specchietti retrovisori e i vetri posteriori opportunatamente oscurati.
Sotto il cofano il 2.0 litri benzina Skyactiv-G da 165 Cv abbinato al cambio manuale a sei rapporti. La struttura funziona molto bene: il motore ha una buona elasticità e fluidità di marcia. In rapporto alla cilindrata, però, la potenza erogata non è molta e, in generale, la riserva di energia a disposizione non è mai particolarmente entusiasmante. Per poter sfruttare a modo il suo potenziale, si rende necessario un utilizzo sugli alti regimi di rotazione. Così facendo, CX-5 si lascia apprezzare per una dinamica di guida anche piuttosto raffinata e sicuramente superiore alla maggior parte dei SUV nel suo stesso segmento.
Buone considerazioni anche per il cambio manuale a sei rapporti: la corsa della leva ha una giusta lunghezza, la frizione è ben calibrata per un utilizzo versatile e innesti e scalate avvengono sempre con serenità. Si tratta di un progetto molto bene eseguito che rimane un riferimento per la sua categoria. La dinamica di guida è gratificante: il telaio è molto solido, l’assetto ben eseguito e lo sterzo ha un’ottima comunicatività. Siamo lontani dalle migliori applicazioni sportive, ovviamente, ma Mazda, in questo senso, si conferma ancora una volta attenta alle richieste anche degli automobilisti più esigenti.
Sornione ai bassi, la CX-5 si esprime al meglio soprattutto in autostrada dove raggiunta la velocità di crociera si viaggia in un ambiente molto ben insonorizzato e piuttosto confortevole. I sistemi di assistenza alla guida sono tutti ben calibrati e possono restituire una maggiore sensazione di sicurezza. I consumi, invece, non sono sempre positivi. In utilizzo nel misto, la media registrata dal computer di bordo è stata di 7/8 l/100 km. Non proprio un risultato eccezionale. Peccato per la mancanza di qualche soluzione elettrificata che, visti i tempi, avrebbe potuto ampliare ulteriormente la destinazione di utilizzo del veicolo.