I fari, la griglia frontale e il paraurti sono completamente rivisti, conferendo così all’auto una nuova personalità, certamente più raffinata e moderna della precedente. La sensazione generale è quella di un’auto più aerodinamica tramite una semplificazione degli elementi che la compongono. Nel mercato attuale è fondamentale per un auto offrire un design accattivante e allo stesso tempo dinamico e Hyundai l’ha capito bene.
Sebbene i cambiamenti nella carrozzeria siano evidenti, sono appena percettibili una volta entrati nell’abitacolo. Si possono però menzionare il freno a mano elettrico e l’aggiornamento dell’ infotainment. Il pannello di controllo è ora digitale e il touch screen che domina la plancia è da 10,25 pollici, dotato dell’ultima versione dei servizi Hyundai Blue Link, che includono il proprio profilo utente, percorsi consigliati in base alle abitudini di navigazione e informazioni sui parcheggi in tempo reale. Inoltre, è compatibile con i sistemi Android Auto e Apple CarPlay.
Il pannello strumenti del guidatore è ora digitale e riesce a donare un aspetto moderno e tecnologicamente avanzato in linea con il 2022. La versione provata è la N Line, quest’ultima si distingue per un design sportiveggiante che richiama la sorella Kona N, seppur mantenendo una motorizzazione più adatta ad un uso comune. Il propulsore infatti è un 1.0 da 120 cv dotato di tecnologia mild hybrid che riesce a garantire 172 Nm di coppia ed una erogazione lineare, il cambio è un manuale a 6 marce che risulta divertente e diretto. Al contrario della Kona N da cui si ispira, il setup delle sospensioni è incentrato sulla comodità anche se i cerchi da 18 su gomma 235/45 si fanno sentire soprattutto sullo sconnesso.
Durante la prova di circa 1000 km divisi tra extraurbano, autostradale ed urbano, Kona N Line ha consumato una media di 5,5l/100 km, con un picco di 6,6l/100 km durante una guida più sportiva, consumi nella media per questa categoria. Parlando di supporto alla guida, la Kona N Line dispone di un assistente di mantenimento di corsia e centraggio di carreggiata che agisce sulla direzione del veicolo. La frenata automatica d’emergenza, invece, rileva sia pedoni che ciclisti.
Uno dei punti di forza della vettura è sicuramente la sua abitabilità rispetto alle ridotte dimensioni esterne: è lunga soli 4,20m ma garantisce ai passeggeri dei sedili posteriori un ampio spazio per le ginocchia. Di contro, si tratta di sedili un po’ rigidi e posti in posizione rialzata, il che potrebbe essere poco comodo per i passeggeri più alti di 1.85m.
Il bagagliaio può contenere ben 347 litri di volume. Per fare un confronto, la Toyota C-HR può contare su 358 litri, la Volkswagen T-Cross 385 litri e la Renault Captur E-Tech (ibrida non plug-in), tra 305 e 440 litri grazie ai suoi sedili posteriori scorrevoli. Le modalità di guida accessibili tramite il pomello del cambio sono ECO, Comfort e Sport. Per quanto riguarda quest’ultima, la risposta del motore all’acceleratore diventa leggermente più diretta ma non c’è un vero e proprio boost delle prestazioni: in realtà, la differenza in Sport la si nota nell’aspetto dello schermo digitale del guidatore che si colora di rosso. Per quanto riguarda la nostra prova abbiamo optato principalmente per la modalità ECO.