Ispirata come da tradizione al modello base, l’Audi A3, condivide solo alcuni elementi mentre beneficia di una lunga lista di migliorie atte ad impreziosire il comfort di bordo e la dinamica di guida. Su questi aspetti ritorneremo più avanti nell’articolo, ma in linea generale Audi RS 3 vanta una estetica rivista caratterizzata dalla presenza di splitter, allargamenti e anche una carreggiata superiore e non speculare; mentre la maggior parte delle berline utilizza le stesse gomme per l’asse anteriore e quello posteriore, RS 3 adotta pneumatici 265mm davanti e 245mm dietro (rendendo, inoltre, impossibile effettuare la rotazione periodica per limitare il consumo).
RS 3, come accennato, è da sempre la declinazione più cattiva della gamma e anche in questa versione il gruppo tedesco non ha fatto nulla per nasconderlo. La trama a nido d’ape anteriore si estende ora per buona parte del frontale, le prese d’aria sono numerose e i grandi terminali posteriori sembrano anticipare a quale tipo di vettura siamo davanti. Da non sottovalutare, infine, l’enorme estrattore posteriore che, abbinato allo spoiler tinta su tinta, enfatizza ancora di più le doti di questa vettura.
Sotto al cofano si nasconde nuovamente il celebre propulsore da 2,5 litri capace di erogare ora 400 cavalli e 500 Nm, 10 cavalli e 20 Nm di coppia in più rispetto alla versione precedente. Nonostante la potenza sia rimasta quasi invariata, la spinta propulsiva è adeguata alla tipologia di vettura riuscendo a trasmettere sempre valide sensazioni; purtroppo però, a nostro giudizio, il turbo lag a volte appare evidente costringendo il guidatore a scalare una marcia per evitare di attendere “troppo” per una spinta più vigorosa. Lo scatto da 0-100 è di 3,8 secondi, tempo raggiungibile sfruttando il launch control.
Ma il sound? Nonostante la presenza dell’OPF, il filtro anti-particolato che tende a limitare la melodia di tutti i più recenti propulsori, Audi RS 3 vanta ugualmente una buona timbrica vicina all’assuefazione. Scordatevi però vigorose "sgasate" al semaforo: come le più recenti vetture sportive, anche Audi RS 3 è soft limited. Il cambio a doppia frizione S-Tronic a 7 rapporti è preciso e sempre pronto, anche se, nei profili più sportivi, ci sarebbe piaciuta trovare maggiore personalità. L’assetto è confortevole, preciso e in grado di assorbire bene le asperità, nonostante le gomme con spalla ribassata, e i freni (carboceramici all’anteriore nella nostra versione) permettono staccate vigorose quasi da fermare il fiato.
Mentre sul modello precedente le modalità di guida erano solo quattro, in questa nuova variante sono addirittura sette, di cui una completamente personalizzabile. Come sempre, i profili Efficiency e Comfort tengono fede al proprio nome, privilegiando consumi ridotti e una risposta al gas più dolce, mentre le restanti impostazioni prediligono la sportività.
Con la RS 3 di nuova generazione, Audi introduce RS Torque Splitter, ossia un sistema di torque vectoring più avanzato, che regola attentamente la coppia tra le ruote posteriori con due frizioni a lamelle. Come si traduce in concreto? All’inizio della nostra prova abbiamo avuto sensazioni contrastanti che non ci hanno concesso di familiarizzare bene con la tecnologia, ma dopo qualche centinaio di chilometri siamo riusciti a comprendere meglio il funzionamento e come Audi sia riuscita a realizzare una soluzione così poliedrica spazzando via i giudizi negativi degli haters. Insomma, con la nuova RS 3 sarà possibile “andare di traverso” anche se consigliamo sempre di farlo nel pieno rispetto del Codice della Strada.
400 Cv e 500 Nm, numeri che potrebbero suggerire consumi tutto fuorché ridotti; sebbene questo aspetto siamo sicuri che possa passare in secondo piano su una vettura di questo tipo, sorprendentemente il costruttore teutonico è riuscito ugualmente a offrire una soluzione non eccessivamente “energivora”. La media in città in condizioni di traffico scorrevole è stata di circa 8 km/l, mentre in extra urbano abbiamo raggiunto i 12 km/l (risultati vicini alla percorrenza in autostrada a 130 km/h). In ogni caso, tenersi tirati con un’auto di questo tipo pensiamo che sia quasi un sacrilegio: non temete, premendo sull’acceleratore queste figure le dimenticherete molto presto e il serbatoio da 55 litri vi costringerà a fare il pieno prima del previsto.
Poche le novità stilistiche interne, soprattutto rispetto ad un’Audi A3 più civile ma sempre ben accessoriata. Se da un lato appezziamo il magnifico volante scamosciato, dall’altro ci sarebbe piaciuto trovare una quantità superiore di materiale “premium” come, ad esempio, l’Alcantara. Insomma, la plastica è tanta, soprattutto sul tunnel centrale e sulla plancia: qualche finitura di maggior pregio sarebbe stata più in target a nostro parere.
Bene, anzi benissimo, l’infotainment che vanta un display (Virtual Cockpit Plus) da 12,3 pollici dietro al volante e un secondo display da 10,1” pollici nella plancia. Le funzioni a disposizione sono davvero tante ma nonostante questo aspetto è sempre facile trovare la corretta impostazione o voce da attivare. Gli amanti dei sistemi senza fili saranno felici: a bordo di Audi RS 3 son presenti Apple CarPlay e Android Auto entrambi in modalità wireless. Inoltre, sempre con l’obiettivo di rendere l’abitacolo pulito e ordinato, Audi ha installato un sistema di carica wireless che evita il consumo prematuro della batteria durante i tragitti. Come accennato, a livello di interni non ci sono particolari differenze rispetto alle varianti base; come di consueto però Audi ha predisposto una coppia di sedili più sportivi e avvolgenti per i passeggeri anteriori. Il comfort di bordo è elevato e tutti i comandi sono facilmente raggiungibili. Il baule è adeguato: 335 litri in configurazione normale, 1.1104 litri sacrificando i sedili posteriori.
Presente, nella nostra versione, anche il tettuccio apribile (che ora sembra svanito dal configuratore): pratico, comodo e sempre un’aggiunta piacevole da avere. Peccato per la presenza della tendina parasole totalmente manuale che, su un’auto di questo calibro, tende a stonare leggermente.
Prezzo? Come le prestazioni anche il prezzo lievita leggermente in questa nuova variante. Mentre nel 2017 la RS 3 aveva un prezzo di partenza di circa 53mila euro, ora è necessario sborsare quasi 62mila euro per la Sportback e 65mila euro per la Sedan (davvero bella, ma è un gusto personale). La colorazione super accattivante Verde Kyalami è di serie, per ogni altro colore dovrete considerare di spendere da 420 euro (Blu Turbo) a oltre 3.000 euro per i colori più sofisticati dei pacchetti Audi Exclusive.
Ricordiamo che in Italia è presente il superbollo è soluzioni di questo calibro, purtroppo, ne sono affette; quanto costa mantenerla in un anno? A livello di costi netti, non considerando l’assicurazione per i problemi legati al conteggio stesso, per il bollo e il superbollo è necessario sborsare oltre 2.000 euro all’anno per i primi anni.