Progetto DNA di Audi, alla ricerca del carattere per le elettriche

Audi parla del progetto DNA, il cui scopo è trasmettere alle future vetture elettriche il carattere tipico del marchio.

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a cura di Florinda Maraschi

Le auto elettriche, sotto vari punti di vista, sovrastano quelle a motore endotermico: sono generalmente più veloci, più potenti e non hanno emissioni nocive. Ma se le osserviamo da un lato meno tecnico e più emozionale, ci rendiamo conto che molte sensazioni acustiche e fisiche sono andate perse: il suono del motore che sale di giri, imparare ad ascoltarlo per decidere quando cambiare marcia, le vibrazioni del motore che vengono trasmesse fino al sedile...

Queste mancanze non sono sfuggite ad Audi , che sta sviluppando un progetto chiamato DNA, con lo scopo di decifrare le caratteristiche che rendono un’Audi diversa dalle altre auto, e trasferire queste peculiarità anche sulle vetture elettriche.

Ma cosa rende un’auto della casa di Ingolstadt distinguibile? Un tempo rispondere a questa domanda sarebbe stato più facile: Audi era uno dei pochi marchi ad usare diffusamente un sistema di trazione integrale, e i suoi motori a cinque cilindri erano facilmente riconoscibili. Oggi  una moderna RS3, sebbene ancora totalmente endotermica, con l’aggiunta di tecnologie ed elettronica è già meno “Audi”, mentre l’attuale RS5 ha mantenuto una caratteristica che era meglio perdere, ovvero la tendenza al sottosterzo. Il primo passo da fare nella casa dei quattro anelli, consiste nel capire cosa si vuole mantenere del vecchio carattere del marchio.

”Stiamo conducendo un progetto sul DNA Audi, per descrivere come si sentirà un'auto Audi in futuro”. Questa è la dichiarazione del capo della ricerca e sviluppo del marchio tedesco, Oliver Hoffmann. "Nell'ambito di questo progetto ci addentreremo nei dettagli tecnici come la richiesta dell'angolo di sterzata o l'acustica della vettura. Vogliamo definire in modo chiaro le sensazioni che un'Audi deve trasmettere quando la si guida. Questo vale anche per quando, un giorno, magari la guida sarà estremamente automatizzata."

Hoffmann ha puntualizzato che anche il design, l’aerodinamica e il peso resteranno sempre punti fondamentali nello sviluppo delle Audi, anche di quelle a guida autonoma, che dovrebbero arrivare nella seconda metà di questo decennio.

La domanda che si è rivolta Audi, dovrebbe essere comune a tutti i marchi automobilistici che, per non restare indietro nel mercato, si sono affrettati a sviluppare progetti di auto elettriche ed immetterli sul mercato. Nella fretta qualcuno potrebbe aver dimenticato di considerare la perdita di sensazioni e di emozioni che questo inevitabile cambiamento sta comportando, almeno ai guidatori più sensibili.

Alcuni case automobilistiche stanno già muovendosi in questa direzione, come ad esempio Dodge, che per la propria muscle car elettrica, ha sviluppato ad un sistema di altoparlanti che dovrebbe simulare il suono di un’auto a benzina, ottenendo però scarsi risultati. Anche Porsche ha promesso che le prossime Cayman e Boxster elettriche manterranno inalterato il loro spirito, come se avessero ancora il loro motore centrale.

La strada per rendere meno asettica l’esperienza di guida di una vettura elettrica pare piuttosto lunga, quindi ben vengano iniziative come il progetto DNA di Audi.

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