Si è svolto domenica scorsa, nel deserto del Nevada appena fuori da Las Vegas, il primo test del treno Virgin Hyperloop con persone a bordo; i fortunati passeggeri sono stati il CTO dell’azienda, Josh Giegel, e il capo della divisione “passenger experience” Sara Luchian.
Si è trattato ovviamente di un test svolto in un ambiente sperimentale e realizzato ad hoc: si chiama DevLoop, ed è un tubo lungo appena 500 metri e dal diametro di 3.3 metri, al cui interno è stato spinto ad alta velocità il pod chiamato Pegasus, una sorta di capsula di 5 metri di lunghezza. Per il momento la velocità raggiunta è stata di appena 160 km/h, ma in linea teorica questa tecnologia dovrebbe permettere di superare i 1200 km/h.
Il progetto Hyperloop si basa su una tecnologia già implementata con successo sul treno più veloce al mondo, lo Shangai Maglev in grado di raggiungere i 482 km/h, che utilizza dei magneti grazie ai quali si fa fluttuare il treno sopra i binari. Hyperloop però ha aggiunto un elemento rispetto alla versione cinese: il nuovo super treno si muove all’interno di un tubo in cui viene creato il vuoto d’aria al fine di ridurre al minimo la resistenza sul movimento del vagone.
Il vagone, nella sua versione definitiva per come è pensata ad oggi, potrà ospitare fino a 23 persone, ma all’occorrenza potrà essere convertito per il trasporto di merci o automobili.
Si tratta di un progetto molto ambizioso, nato nel 2013 da uno scritto di Elon Musk, e portato avanti da diverse realtà; l’ultima di queste è appunto la Virgin, la società di Richard Branson. Ovviamente l’obiettivo è quello di diventare presto il treno più veloce al mondo, e per farlo sono stati investiti centinaia di milioni di dollari e un’incredibile quantità di ore di lavoro. Purtroppo restano ancora tanti dubbi, sulla sicurezza dell’intero sistema ma anche sulla fattibilità economica: Hyperloop richiede tubi dedicati, idealmente da posizionare sotto terra, il che rende la posa dell'infrastruttura un’operazione tutt'altro che semplice o economica da attuare. Per il momento Virgin ci crede, così come gli investitori, e non ci rimane quindi che attendere per scoprire se un giorno potremmo davvero sfrecciare a 1200 km/h in un tubo privo d’aria.