Prezzo medio distributore, che cos'è e come leggerlo

A partire da oggi fare rifornimento al benzinaio diventa più trasparente; basta furbetti, sarà più facile capire qual è il prezzo medio.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Negli ultimi mesi, se non anni, il valore dei carburanti ha subito una modifica dei prezzi sostanziale con continui sali e scendi a discapito delle necessità degli utenti della strada. Per un periodo limitato il Governo ha concesso un taglio delle accise per limitare la spesa dei singoli consumatori, manovra che però non è stata più rinnovata riportando il prezzo dei carburanti a un livello difficile da sostenere, soprattutto in un momento economico così incerto come quello attuale.

Per venire così incontro, nuovamente, ai consumatori senza però intaccare le accise, il Governo ha pensato ad una manovra più dedicata alla trasparenza dei prezzi obbligando i distributori ad esporre un prezzo medio. Ma cosa significa in dettaglio? A partire dal 1° agosto 2023, nel bel mezzo dell'estate, entra in vigore l'obbligo per i distributori di carburante su strade e autostrade di esporre un cartellone contenente i prezzi medi delle diverse tipologie di carburanti disponibili presso il proprio punto vendita, insieme ai prezzi effettivamente praticati, con l'obbligo di aggiornarlo giornalmente. Questa disposizione è prevista nel decreto attuativo derivante dalla legge di conversione (legge n. 23/2023) del Decreto Carburanti.

Cosa prevede e come funziona

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) riceverà dai distributori le comunicazioni sui prezzi dei carburanti e procederà all'elaborazione dei dati, calcolando la media aritmetica dei prezzi comunicati dagli esercenti al pubblico di carburante per autotrazione. Questa media sarà calcolata su base regionale e delle province autonome per gli impianti situati fuori della rete autostradale, e su base nazionale per quelli operanti lungo la rete autostradale. I risultati verranno successivamente pubblicati sul sito internet istituzionale del Ministero con una formula di libero accesso.

Le comunicazioni dei prezzi da parte dei distributori devono essere effettuate al variare dei prezzi, sia in aumento che in diminuzione, e devono avvenire con frequenza settimanale, anche in assenza di variazioni. Gli esercenti, compresi quelli lungo la rete autostradale, sono tenuti a esporre in modo chiaro i cartelloni riportanti i prezzi medi di riferimento.

Nel caso di violazione degli obblighi di comunicazione dei prezzi dei carburanti, è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria che varia da euro 200 a euro 2.000, a seconda del livello di fatturato del distributore. Se la violazione dei doveri viene ripetuta per almeno 4 volte, anche non in modo consecutivo, entro un periodo di 60 giorni, può essere disposta la sospensione dell'attività per un periodo limitato. L'accertamento delle violazioni è di competenza della Guardia di Finanza, mentre il Prefetto si occupa di irrogare le sanzioni.

Come cambia

Ma in concreto cosa cambia per chi si reca alla pompa a fare carburante? Nelle stazioni di rifornimento situate fuori dalle autostrade, oltre al prezzo di vendita classico, deve essere esposto anche il prezzo medio regionale fornito dal MIMIT e calcolato in base ai prezzi comunicati dagli stessi gestori dei distributori al Ministero.

Questa informazione permette agli automobilisti di valutare se il prezzo praticato da uno specifico distributore è in linea con la media regionale o se è più alto (o più basso), consentendo loro di agire di conseguenza. Per quanto riguarda le stazioni di rifornimento situate sulle autostrade, il prezzo medio è calcolato su base nazionale.

Il cartellone contenente i prezzi medi deve essere esposto all'interno dell'area di rifornimento, nel rispetto delle condizioni di sicurezza, in modo da garantirne un'adeguata visibilità. I prezzi medi devono essere indicati seguendo le specifiche suggerite dal Decreto e pertanto la dimensione dei caratteri utilizzati deve essere tale da garantire una buona visibilità in condizioni di sicurezza (con una dimensione minima di 12 centimetri in altezza).

I prezzi medi devono essere esposti in un preciso ordine dall'alto verso il basso: gasolio, benzina, GPL e metano. I prezzi devono essere indicati in euro per litro o in euro per chilogrammo per il metano, e devono includere le cifre decimali fino alla terza, con lo stesso formato e dimensione dei caratteri delle altre informazioni.

Dove controllare online il prezzo medio

Come precisato, il sito MIMIT del Ministero delle Imprese e del Made in Italy espone in maniera gratuita tutti i prezzi medi suddivisi in base alla regione, provincia o rete autostradale. Se, invece, adottate già una delle app elencate in questo approfondimento sarete felici di sapere che alcune sono già state aggiornate per offrire una trasparenza pari ai siti istituzionali.

Un esempio arriva dall’app di Prezzibenzina che, in una piccola stringa posizionata nella porzione inferiore dello schermo riporta il prezzo medio applicato. Nessuna novità, al momento, da Google Maps che non sembra aver adeguato l’applicazione.

Le differenze tra il medio e l'applicato

Le differenze di prezzo dei carburanti dipendono da diverse variabili, e spesso si possono riscontrare notevoli scarti tra il prezzo più basso e quello più alto. Queste discrepanze sono influenzate da diversi fattori oggettivi; ad esempio, va considerato che le compagnie petrolifere indicano un prezzo consigliato, ma non possono imporlo, poiché i gestori delle stazioni di servizio hanno una certa libertà nella politica commerciale.

Un altro fattore determinante è legato ai costi operativi, i quali possono variare a seconda della vicinanza della stazione di servizio a infrastrutture logistiche come depositi e raffinerie. Più una stazione di servizio è distante da tali infrastrutture, maggiore sarà il costo del trasporto del carburante, il che può riflettersi sul prezzo finale al pubblico. Inoltre, la presenza di un addetto in grado di offrire il servizio "servito" può far incrementare il costo annuo dell'esercente e, di conseguenza, il prezzo medio giornaliero del carburante. Questi sono solo alcuni esempi.

Quando possono non essere esposti?

Ci sono delle situazioni dove gli esercenti possono essere esonerati dall’esporre il prezzo medio del carburante. Ad esempio, nei giorni festivi di modalità servita e se diverso, nel giorno di riposo settimanale, i distributori non sono obbligati ad esporre il prezzo medio. Naturalmente, non costituisce un inadempimento se la mancata trasmissione delle comunicazioni nel caso in cui il relativo servizio telematico del MIMIT sia inattivo e/o se i prezzi medi non vengano pubblicati dal Ministero.

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