Porsche, l'aerodinamica dell'elettriche si testa con le vibrazioni

Porsche è alla continua ricerca di soluzioni aerodinamiche innovative: stavolta prova a usare le vibrazioni emesse da altoparlanti ad hoc.

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a cura di Francesco Daghini

L'industria automobilistica si sta evolvendo molto rapidamente negli ultimi anni, e questo processo obbliga di fatto le case ad ammodernare anche i propri metodi di sviluppo e di test prima di poter immettere un nuovo veicolo su strada: con l'avvento della mobilità elettrica l'aerodinamica è diventato uno degli aspetti fondamentali su cui lavorare e in alcuni casi, come questo di Porsche che vi raccontiamo, i metodi sono particolari, inaspettati.

Porsche ha recentemente ammesso di aver utilizzato vari metodi utilizzati per testare la capacità dei suoi veicoli di "tagliare" l'aria in modo sempre più efficiente: tra questi ci sarebbe un sistema, sviluppato dall'Università di Stoccarda, progettato per far vibrare parti specifiche dell'auto al fine di migliorare il coefficiente di resistenza.

"Stiamo valutando la possibilità di ridurre il valore Cd (Drag Coefficients) in certi punti della carrozzeria dell'auto introducendo una vibrazione - ha detto il professor Andreas Wagner, a capo del programma di ricerca ingegneristica per il mercato automotive dell'Università. Introducendo una vibrazione definita, tramite l'utilizzo di altoparlanti appositi, si può modificare il comportamento dell'aria intorno all'auto."

Siamo ovviamente alle prime fasi di sviluppo di questo interessante sistema, e una casa come Porsche - così dedita alla ricerca della massima qualità - non si potrà certo accontentare di qualche test prima di introdurre una tale novità nella sua gamma: innanzitutto il sistema dovrà rientrare nei parametri NVH (Noise, Vibration and Harshness) della compagnia, dopodiché bisogna assicurarsi che dall'interno dell'auto non si possano avvertire vibrazioni né rumori fastidiosi.

Nel campo dell'aerodinamica si stanno facendo importanti passi avanti anche grazie alla diffusione di sistemi di simulazione fluidodinamica, migliorati drasticamente negli ultimi 20 anni: c'è ancora spazio per migliorare e questa nuova ricerca finanziata da Porsche non è che uno degli esempi e con l'arrivo sul mercato automobilistico di sistemi di intelligenza artificiale anche tutto il discorso dell'aerodinamica attiva torna ad avere un ruolo importante.

Per fortuna la ricerca aerodinamica non si traduce in auto tutte uguali, e le case automobilistiche potranno continuare a mantenere la propria identità nonostante la continua necessità di ridurre la resistenza aerodinamica.

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