Alcune vetture hanno la capacità di suscitare attenzioni sin dal primo sguardo. A volte sono le prestazioni, altre volte i dettagli, le soluzioni tecnologiche o persino il design. Polestar 4 riesce a combinare tutti questi elementi in modo ambizioso e, a modo suo, riuscito.
Con il modello "4", Polestar ha saputo coniugare l’innovazione tecnologica delle più avanzate vetture elettriche (BEV) con l’eleganza sobria tipica delle berline di alta gamma. Fin dal primo sguardo, la linea estetica colpisce per la sua unicità. In un mercato delle auto elettriche spesso caratterizzato da proposte omologate, con modelli dalla personalità limitata, prodotti come la Polestar riescono a dare una scarica di novità. Questo è sicuramente un bene. Non tutto, però è perfettamente riuscito e i margini di crescita sono ancora comunque piuttosto ampi.
Cosa mi piace
Iniziamo dai punti positivi. Polestar 4 è decisamente comoda da guidare, gli spazi sono ampi, sia per il guidatore sia per i passeggeri, soprattutto quelli che viaggiano sull'accogliente divano posteriore. Porte USB, controllo dell’aria condizionata e della riproduzione audio direttamente da "dietro", con l’ampio tetto in vetro che rende i viaggi un vero piacere. L’illuminazione soffusa presente un po’ ovunque e le linee sinuose danno all’abitacolo un look moderno e anche un po’ futuristico. Rispetto a Polestar 3 sono diminuiti i comandi fisici, ed è un bene; anche se a tutti non piace questa transizione verso un futuro che razionalizza i pulsanti, la direzione ci sembra perfettamente in linea con l’idea di evoluzione.
Il cruscotto digitale riporta solo le informazioni essenziali per la guida, ma non serve altro. Il volante s’impugna bene, i sedili sono sia riscaldanti che rinfrescati, e includono anche un sistema massaggiante. Il grande pomello per il controllo del volume e la riproduzione musicale, sovradimensionato rispetto al solito, è apprezzabile perché rimane uno dei pochi elementi con cui s’interagisce spesso ed è giusto che abbia un suo comando fisico dedicato. La vettura è equipaggiata con un sistema di infotainment basato su Android Automotive OS, caratterizzato da uno schermo centrale da 15,4 pollici e un display head-up che proietta le informazioni direttamente sul parabrezza. L’integrazione con Google Assistant e Google Maps garantisce un’esperienza utente intuitiva, mentre gli aggiornamenti software over-the-air mantengono il sistema sempre aggiornato.
Il design della Polestar 4 si distingue per il suo carattere innovativo, riprendendo elementi stilistici dai precedenti modelli della casa svedese e introducendo tratti distintivi. La silhouette è fluida e aerodinamica, trasmettendo una sensazione di dinamismo e sportività nonostante le dimensioni generose. I parafanghi anteriori richiamano alcune delle vetture sportive più iconiche, mentre il posteriore, impreziosito da un sofisticato gioco di luci LED, è tra i più originali nel panorama dei SUV sportivi.
Come si guida
La Polestar 4 rappresenta il modello di produzione più veloce mai realizzato dal marchio: nella configurazione Long Range Dual Motor, con 544 CV, accelera da 0 a 100 km/h in soli 3,8 secondi, raggiungendo un’autonomia fino a 560 km (ciclo WLTP). La batteria da 102 kWh supporta la ricarica rapida fino a 200 kW in corrente continua, offrendo tempi di rifornimento contenuti.
Nonostante le dimensioni, la dinamica di guida risulta sorprendentemente agile. Il sistema di sospensioni semi-attive contribuisce a un equilibrio ottimale tra comfort e sportività, mentre la modalità di guida “Performance” esalta la reattività di acceleratore e sterzo. Non aspettatevi comunque un'auto costruita attorno al piacere di guida e alle prestazioni. Essendo un crossover di rappresentanza, la cura dei tecnici Polestar è stata quella di restituire un veicolo che fosse il più comodo e pratico possibile. Il fatto che esprima così tanti cavalli, è certamente sintomatico della capacità tecnica a disposizione però, ripetiamo, non si tratta di un prodotto indicato per affrontare percorsi di montagna pensando di riuscire a togliersi qualche soddisfazione alla guida. Fa quello che ci si aspetterebbe da una vettura di questo segmento: comoda, silenziosa, pratica, versatile e i 500 km di autonomia non sono poi così difficili da raggiungere.
Cosa non mi piace
Polestar 4 tuttavia deve essere rivista in alcuni piccoli dettagli. Prima di tutto gli auto-abbaglianti non funzionano bene, dopo pochi minuti di notte siamo stati costretti a spegnerli perché abbagliavano le altre auto, sia quelle in arrivo sia quelle che ci precedevano. La chiave con transponder a volte non veniva riconosciuta, e ogni volta che salivamo dovevamo selezionare il profilo corretto, azione che richiedeva del tempo perché il software doveva ricaricare tutte le personalizzazioni. In automatico l’automobile, quando fuori fa freddo, come in questo periodo, attivava il riscaldamento del volante sul valore massimo; purtroppo però il riscaldamento al livello 1 è probabilmente già sufficiente per molti, il livello 2 rende il volante molto caldo, il livello 3 praticamente lo fa scottare.
Di contro, il riscaldamento generale non funziona come dovrebbe, perché a 22-23 gradi (con fuori temperature vicino allo zero) facevano uscire aria fresca dalle bocchette dell’aria e per avere un flusso d’aria calda era necessario impostare la temperatura su valori più alti. L’audio registrato con il telefono quando collegato all’auto, ad esempio un messaggio vocale tramite WhatsApp, risultava in un audio gracchiante. Sono tutti piccoli difetti che probabilmente si possono risolvere con degli aggiornamenti software, ed è importante che Polestar lo faccia il prima possibile, perché considerando il costo dell’auto ci si aspetta che tutto funzioni come dovrebbe.
Arriviamo all’elefante nella stanza e cioè lo specchietto elettronico e la mancanza del lunotto posteriore. Per attivare lo specchietto dovrete agire su una levetta posta nella parte inferiore, in maniera non dissimile dall’inclinazione di qualsiasi specchietto per evitare che si venga abbagliati dall’auto che ci segue. Per noi è stato difficile mantenere lo specchietto digitale sempre attivo perché l’immagine disturba molto. Il fatto è che con un normale specchietto, quello che noi vediamo riflesso non è l’immagine delle auto che ci seguono, ma è l’abitacolo interno dell’auto e il vetro posteriore, quindi buona parte dell’immagine che vediamo è fissa, non è in movimento; con questo specchietto digitale, essendo la videocamera posizionata sul portellone posteriore, vediamo unicamente l’immagine ripresa in movimento, quindi non è per niente naturale e disturba molto la vista periferica. Oltretutto il dover attivare e disattivare ogni volta lo specchietto non è qualcosa di naturale, oltre al fatto che, per qualche motivo, quando innestate la retromarcia lo specchietto non si attiva in automatico (ce lo saremmo aspettato).
La mancanza di uno specchietto tradizionale in realtà non si fa sentire molto quando sarete in manovra, dopotutto le videocamere di retromarcia (e anteriore) fanno molto bene il loro lavoro, mentre i momenti in cui ci siamo sentiti limitati sono stati i cambi di corsia: abbiamo sempre avuto la paura di non aver visto un veicolo, magari nei punti ciechi posteriori, proprio perché è venuto a mancare quell’occhiata veloce allo specchietto (e non possiamo ogni volta accendere e spegnere lo specchio digitale prima di un cambio corsia, non è naturale). Quindi il giudizio è misto, oltre al fatto che di notte e con pioggia la visibilità non è come quella che si può avere con un normale specchietto.
Chi dovrebbe acquistarla
La Polestar 4 si rivolge a un pubblico esigente, capace di apprezzare un veicolo che combina tecnologia all’avanguardia, prestazioni elevate e un design sicuramente molto originale. È l’auto giusta per chi desidera distinguersi nel segmento delle BEV, preferendo un approccio innovativo e sostenibile senza rinunciare al comfort e al lusso. Chi è appassionato di tecnologia troverà nella Polestar 4 un vero e proprio alleato. Il sistema di infotainment basato su Android Automotive OS, insieme a funzioni come l’head-up display e gli aggiornamenti over-the-air, rende questa vettura una delle più avanzate nel suo segmento. La possibilità di personalizzare ogni aspetto, dai giochi di luce ispirati ai pianeti fino alla posizione dei sedili e del volante, la rende particolarmente attraente per chi desidera un’esperienza tecnologica su misura.
Questa vettura è poi pensata per chi tiene alla sostenibilità, ma senza voler scendere a compromessi in termini di qualità o lusso. Gli interni, realizzati con materiali riciclati e bio-attribuiti, rappresentano un esempio concreto di come un’auto possa essere rispettosa dell’ambiente senza rinunciare a un tocco di eleganza moderna.
Per quanto riguarda i prezzi, il listino parte da 66.900 euro per la versione Long Range Single motor mentre per la Long Range dual motor il prezzo sale a 73.900 euro. La lista di accessori è comunque abbondante e non è difficile, costruendo un'auto su misura, arrivare a raggiungere gli 85/90 mila euro.