Le ottimistiche previsioni dei mesi scorsi sul ridotto consumo di petrolio sembrano destinate a sparire nel nulla. Con la fine dell'emergenza Covid grazie ai vaccini, gran parte dei paesi occidentali ha visto il ritorno in massa della popolazione sulle strade con relativo (enorme) aumento nel consumo di benzina. Questa, ovviamente, è la prima e unica ragione per cui il prezzo del petrolio grezzo continua a salire.
Se attualmente siamo ancora entro i livelli di guardia e sotto gli 80 Dollari al barile, da più parti è annunciata una brusca crescita già dalle prossime settimane. Come sempre, si tratta di pura speculazione firmata OPEC+ che a seconda dei casi ferma o riavvia la produzione. Nello specifico, il consorzio dei produttori deve ancora smaltire le scorte accumulate durante il lockdown dell'anno scorso e non ha alcuna intenzione di rilanciare fornitura o distribuzione.
L'intero processo ha solitamente l'effetto positivo di spingere molte persone (pendolari soprattutto) verso soluzioni di mobilità alternative o semplicemente più economiche. Tra queste c'è sicuramente il settore EV che oggi vanta una più ampia gamma di modelli e una maggiore quantità di colonnine per la ricarica.
Ma il popolo italiano, lo insegna il diesel, è molto tradizionalista e difficilmente abbandonerà in massa il classico motore termico solo perché la benzina è aumentata di prezzo. A meno che gli aumenti, da qui a un anno, non tocchino i record degli anni scorsi (2018-19) quando un litro di benzina è arrivato a superare i 2 Euro.
In ogni caso, l'intera questione appare grottesca per il semplice fatto che i carburanti fossili e chi li controlla hanno ancora il dominio totale sulla mobilità. Le cose dovrebbero cambiare entro i prossimi anni, con l'entrata in vigore delle leggi sulla limitazione (se non blocco totale) dei motori a benzina e diesel. Solo allora, OPEC+ e affini dovranno fare i conti con una posizione non più di monopolio assoluto. Purtroppo, nell'immediato possiamo solo preparare il nostro portafogli all'ennesimo salasso.