Al giorno d'oggi, consideriamo come compatte le city-car studiate per le nostre moderne città ma negli anni ’60 c’era un'auto di produzione considerevolmente minuscola che veniva assemblata sull'Isola di Man. Con un peso di 55 chilogrammi (non ci siamo sbagliati!), tre piccole ruote e un motore DKW da 49cc, la Peel P50 produceva poco più di 4 cavalli alla ruota. La Peel P50 è lunga 1340 millimetri, larga quasi un metro e alta 1200 millimetri; numeri davvero contenuti che però le hanno consentito di ospitare, in un episodio di Top Gear nel 2007, il conduttore Jeremy Clarkson.
La piccola casa automobilistica ne aveva realizzati solo 47 esemplari, venduti a 199 sterline ciascuno, equivalenti a circa 10mila euro in valuta moderna. Dall'inizio della pandemia di COVID-19, abbiamo assistito ad aste da record, tra cui una McLaren F1 venduta per 20 milioni di dollari e una Ferrari Enzo da 4 milioni di dollari. Di recente però, Car & Classic ha inserito all’asta una originale Peel P50 battuta all’asta per 170mila euro: oltre 500 volte il suo valore originale. Pagare sei cifre per un'auto classica non è un fenomeno così strano ma è una decisione curiosa se si considera che l'auto in questione non ha neanche la retromarcia e può raggiungere solo una velocità massima di circa 50 km/h.
Naturalmente, considerata l’età, è priva di qualsiasi sistema di intrattenimento (digitale e non) e di sicurezza; al suo interno, infatti, è presente solamente il sedile, il volante e la pedaliera. Peel P50 è rimasta in produzione fino al 1964, quando è stata sostituita dalla Peel Trident, una microcar biposto, con nuova carrozzeria e nuovi interni, che adottava però telaio e meccanica della P50. Come la P50, la Trident vantava prestazioni e dimensioni del tutto analoghi ma, al tempo stesso, una forma decisamente differente e riconosciuta in tutto il mondo grazie ad una sorta di oblò in vetro utilizzato come tetto.