Torniamo a parlare del nuovo codice della strada, che sembra proseguire e che entrerà in vigore per la fine dell’anno. Tra le varie novità, c’è una stretta abbastanza selvaggia sull’uso dei monopattini, dal casco alla targa, all’assicurazione, alle frecce, ai freni, situazione che manderà fuori legge praticamente tutti, o quasi, i monopattini oggi in circolazione.
Abbiamo fatto due chiacchiere con Maurizio Carrara, senior product manager in Nilox, per capire sia lo stato attuale dei monopattini, cioè quanto sono o non sono in regola con le novità, sia per capire il sentimento generale del mercato e dei produttori. Ecco quello che ci ha raccontato.
Per esempio, già in passato con M1 abbiamo lanciato un prodotto con frecce posteriori, e con S1, l’anno successivo, abbiamo anticipato la normativa introducendo frecce sia davanti che dietro. Con i nuovi prodotti della gamma off-road, abbiamo integrato elementi come la targa e il doppio freno, rendendoli già conformi a quelle che potrebbero essere le nuove disposizioni legislative.
Il problema è che c’è ancora molta confusione e, di recente, si è parlato anche della possibile introduzione di un’assicurazione obbligatoria. Ma, per quel poco che sappiamo e che leggiamo dal DDL, dovremmo essere già a norma. Siamo quindi piuttosto tranquilli. Se fosse necessario un nostro intervento, saremmo pronti a intervenire, come abbiamo già fatto in passato. Ricordo, ad esempio, che con M1 abbiamo aggiunto le frecce a manubrio quando abbiamo scoperto che le sole frecce posteriori non erano sufficienti per la conformità.
In questo modo, attualmente, siamo al 100% conformi al disegno di legge.
D’altra parte, ci sono alcuni componenti su cui sarebbe difficile intervenire "post vendita". Parlo, per esempio, del doppio freno o del porta targa. In quest’ultimo caso, bisogna anche considerare le dimensioni richieste, che sono ancora da definire nel disegno di legge. Prendiamo come esempio la Germania, dove la targa è un componente piccolo ma visibile durante l’uso sulla strada. Al momento, non avendo riferimenti chiari sulle dimensioni richieste per la targa, ci siamo ispirati a quel modello per i nostri prodotti off-road.
Mi riferisco a due accessori che abbiamo lanciato quest’anno: uno è un catarifrangente e l'altro è un campanello, entrambi dotati di un piccolo tracker. Chi utilizza l’app di iPhone, ad esempio, può vedere la posizione di questi dispositivi. Funzionano in modo simile a un GPS, ma comunque sono diversi rispetto a ciò che potrebbe richiedere una normativa ufficiale.
Penso che si possa integrare questo tipo di tecnologia in un secondo momento, e alcune aziende lo stanno già facendo, soprattutto per fini assicurativi o di assistenza post-vendita. Tuttavia, per quanto riguarda la circolazione, penso che questa soluzione resti un po' più macchinosa e complicata da implementare direttamente.
Credo che tutto sarebbe molto più semplice se lo Stato italiano stabilisse una normativa unica e chiara, valida per tutti i comuni. Attualmente, però, ci troviamo in una situazione in cui ogni regione, o addirittura ogni comune, opera con regole proprie.
Faccio l’esempio di Milano e Firenze, dove le normative locali possono essere diverse rispetto ad altri comuni italiani. Questo rende più complicato per un utilizzatore finale rispettare tutte le regole, o anche solo dotarsi di dispositivi conformi per ogni zona. Se ci fosse una normativa italiana valida a livello nazionale, tutti i monopattini potrebbero adeguarsi più facilmente, e gli utenti avrebbero maggiore chiarezza e sicurezza sia al momento dell’acquisto sia durante l’uso.
Sarebbe un elemento in più per rendere l’utente più sereno e tranquillo. Tornando alla tua domanda, potrebbe avere un impatto negativo all’inizio, dato che non è ancora chiaro se l’uso del casco sarà obbligatorio o meno. Una volta stabilito che il casco diventerà obbligatorio, credo ci sarà un periodo di adattamento, proprio come accadde per l’obbligo del casco sui ciclomotori.
Immagino che, in questa fase di transizione, vedremo ancora persone senza casco. Ma, col tempo, tutti si abitueranno, e questo non solo renderà la guida più sicura ma anche l’acquisto più consapevole, perché l’utente saprà che il casco è un elemento indispensabile da indossare per circolare.
Se però la targa dovesse avere dimensioni simili a quelle di ciclomotori o auto, potremmo trovarci impreparati, e penso che anche altri player del settore potrebbero avere difficoltà. Alcuni dispositivi ci preoccupano più di altri, ma questa è una paura temporanea: quando le norme saranno chiare, come dicevo, interverremo tempestivamente per adeguare la nostra gamma e i nostri processi di produzione.
Basta guardare i dati di mercato: sia nel settore dei monopattini che in quello delle biciclette, l’incertezza normativa frena la crescita e l’andamento generale del mercato. Credo che, una volta che la normativa sarà definita e continuamente aggiornata, potremo vedere segni positivi e una ripresa del mercato a lungo termine.
Ad oggi, la situazione attuale non ci aiuta, quindi siamo i primi a chiedere un intervento tempestivo per fare chiarezza agli utenti finali su aspetti come l’obbligo del casco, l’assicurazione, e la scelta di prodotti conformi. Solo così, in futuro, potremo registrare benefici che al momento non stiamo vedendo.