I monopattini elettrici, nell’ultimo periodo, sono stati sotto la lente d’ingrandimento a causa di una serie di sinistri (anche mortali) che si sono verificati; ad esempio, ricordiamo il più recente accaduto a Sesto San Giovanni dove un giovane 13enne ha perso la vita in seguito ad una brusca caduta. Anche se regole più stringenti potrebbero bastare per limitare l’utilizzo selvaggio da parte di alcuni conducenti, è necessario contrastare anche l’impiego di monopattini illegali e troppo potenti per il Codice della Strada.
Nelle ultime ore è stata pubblicata una nuova proposta di legge che imporrebbe tre aspetti chiave necessari per mettersi alla guida: età minima 18 anni, responsabilità civile obbligatoria e casco per tutti. Rispetto all’attuale normativa i cambiamenti sono evidenti; si passerebbe da un obbligo di età dai 14 ai 18 anni e l’introduzione del casco per tutti. L’obbligo di stipulare una copertura assicurativa è nell’aria da diverso tempo e l’idea di una possibile introduzione non stupisce particolarmente; in ogni caso, la copertura riguarderebbe sia gli utenti privati sia le società di noleggio.
Riccardo De Corato, assessore regionale della sicurezza, ha dichiarato:
È sotto gli occhi di tutti la pericolosità dei monopattini elettrici, che, combinando velocità e agilità di circolazione, sono causa di frequenti incidenti stradali, spesso con conseguenze estreme, come purtroppo attesta il tragico evento luttuoso che a Sesto San Giovanni ha riguardato un ragazzo tredicenne. Si rende, pertanto, urgente e non procrastinabile un intervento legislativo volto a rafforzare le attuali disposizioni per la conduzione dei monopattini elettrici. Attendiamo ora che la proposta di modifica legislativa prosegua il suo iter di approvazione in Consiglio, per approdare, poi, al Parlamento, con il fiducioso auspicio che possa presto tradursi in legge nazionale, come certamente attende chi abbia veramente a cuore il benessere e la sicurezza sia degli utilizzatori dei monopattini, sia degli altri utenti della strada.
Come precisato in più occasioni, la volontà di modificare la normativa ci sarebbe ma rimane complicato il processo di approvazione che richiederà diverso tempo; la proposta deve essere infatti approvata dal Consiglio regionale e, solo successivamente, essere sottoposta al dibattito parlamentare dove potrebbe anche venir completamente stravolta. I questi a riguardo sono diversi: quale tipologia (classificazione) di casco sarà necessaria? Ci saranno assicurazioni dedicate? Domande alle quali al momento non siamo in grado di rispondere: non ci rimane che attendere.