Solo poco più di un anno fa, la maggiore società mineraria al mondo BHP celebrava un accordo con Tesla per la fornitura di nichel destinato alle batterie dei veicoli elettrici, con la sicurezza che il metallo sarebbe stato un pilastro della sua crescita futura. Tuttavia, un esubero di forniture dall'Indonesia ha ribaltato le prospettive del settore. La produzione indonesiana, alimentata da ingenti investimenti cinesi e avanzamenti tecnologici, ha causato un surplus, abbattendo i prezzi del nichel del 40% rispetto all'anno precedente.
Il nichel viene diviso in due categorie: di qualità inferiore per la produzione di acciaio inossidabile e di qualità superiore per le batterie. L'enorme espansione della produzione indonesiana di bassa qualità ha portato a un'eccedenza, ma le innovazioni nella lavorazione hanno permesso di raffinare questo surplus in un prodotto di alta qualità che sta raggiungendo anche il mercato delle batterie.
Fino a poco tempo fa, molti dei più grandi nomi del settore non avrebbero potuto essere più ottimisti sulle prospettive del nichel. Il metallo, tradizionalmente utilizzato per la produzione di acciaio inossidabile, è oggi un componente fondamentale per le batterie dei veicoli elettrici. Gli analisti prevedono che la pressione sui prezzi del nichel continuerà nel 2024, con l'Indonesia che non cesserà di esercitare una forte influenza sul mercato globale. Mentre i prezzi diminuiscono, le speranze di una ripresa rimangono flebili, e il futuro dell'industria del nichel incerto.
Anche l'Australia occidentale, altro punto strategico nel settore minerario, sta subendo le conseguenze della crisi. Aziende come Panoramic Resources Ltd. e IGO Ltd. stanno sospendendo o chiudendo miniere e impianti di lavorazione, mentre chiedono aiuti al governo federale per sostenere l'industria.
La produzione indonesiana - che già rappresenta la metà dell'offerta globale - potrebbe rivelarsi più resistente ai tagli della produzione grazie alla manodopera poco costosa, l'energia a basso costo e le materie prime facilmente reperibili.
Tuttavia, gran parte della sua produzione proviene da energia alimentata a carbone, con emissioni per tonnellata più elevate rispetto ai produttori rivali, e la sua rapida espansione sta erodendo le foreste pluviali.
Produttori come BHP sostengono che gli acquirenti che pagano un sovrapprezzo per il cosiddetto "nichel verde" contribuiranno a far salire i prezzi. Insieme a una maggiore domanda, questo fermerebbe la chiusura delle miniere. Finora, però, non ci sono prove a favore di questa tesi.
BHP lo scorso anno ha ammesso che le case automobilistiche continuano ad acquistare volentieri il nichel indonesiano, il che suggerisce che la situazione per le altre miniere non cambierà molto presto.