La realizzazione di una capillare infrastruttura di ricarica, che elimini dunque gli squilibri nella presenza di punti di rifornimento sul territorio, è ormai fondamentale per la diffusione di un gran numero di vetture elettriche. Non dimentichiamo che a settembre 2021 si è registrato il record di immatricolazioni di auto BEV con 8.466 unità, cresciute del 106,84% rispetto a settembre dello scorso anno. Motus-E ha dunque deciso di fotografare l'attuale situazione della rete di ricarica del nostro Paese.
Secondo i dati diffusi dal rapporto, alla fine di settembre 2021 in Italia erano 24.794 i punti di ricarica, con 12.623 colonnine dislocate in 10.019 località. Se confrontiamo tali dati con quelli di settembre 2019 emerge che i punti di ricarica disponibili erano 10.647, con un aumento del 133% nel 2021.
Nel dettaglio, il 57% dei punti di ricarica è situato nel Nord Italia, il 23% nel Centro Italia e solamente il 20% presente nel Sud Italia e nelle isole. Il 34% delle infrastrutture si trova invece nei capoluoghi. Per quanto riguarda la regione con più punti di ricarica, la Lombardia si aggiudica il primo posto con 4.380 punti di ricarica, pari al 18% del totale. Seguono Piemonte, Lazio, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana.
Motus-E sottolinea, inoltre, che il 12% delle infrastrutture presenti in Italia non è utilizzabile dagli utenti finali o per mancanza di allacciamenti alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per eventuali mancanze di autorizzazioni.
Grazie al suo rapporto, l'associazione mostra che il nuovo dato è in miglioramento se consideriamo che nel mese di marzo il 22% delle infrastrutture in Italia era inutilizzabile. Nel rapporto emerge, tuttavia, che il 95% dei punti di ricarica è in corrente alternata, mentre in corrente continua risulta essere solamente il 5%: Il 19% dei punti sono a ricarica lenta (con potenza installata pari o inferiore a 7 kW), il 76% a ricarica accelerata o veloce in AC (tra più di 7 kW e 43 kW) e solo un 3% fast DC (fino a 50 kW), e le restanti ad alta potenza di cui l’1% fino a 150kW e l’1% oltre i 150kW.