In questi giorni, dopo la caduta durante il warm-up a Mandalika, nel Gran Premio d’Indonesia, esperti, tifosi, appassionati, colleghi di Marc Marquez, hanno tutti cercato di comprendere le condizioni del campione e se la sua carriera fosse arrivata a un punto di non ritorno o, invece, sarebbe tornato presto in pista e altrettanto velocemente sarebbe tornato a vincere. Ad oggi, però, l’unica cosa che sappiamo è che la diplopia si è ripresentata dopo l’ennesimo incidente di Marquez, ma per capire esattamente che cosa sta passando in queste settimane lo spagnolo di Cervera, bisogna comprendere che cos’è la diplopia.
Che cos'è la diplopia?
La diplopia potrebbe essere sintetizzata in una visione doppia di un oggetto. Alla base di questo disturbo c’è un problema nella proiezione dell’immagine sulla retina. Esistono due tipologie di diplopia, quella monoculare e quella binoculare. La prima è dovuta a irregolarità della superficie corneale e le cause sono legate a disturbi principalmente refrattivi. La seconda, invece, riconosce molteplici cause, una delle più frequenti è lo strabismo. La diplopia binoculare può avere come sintomo di disturbi a livello neurologico. La diplopia binoculare sparisce, coprendo uno dei due occhi.
Questo problema si è presentato a Marc Marquez nel 2011 a seguito di una brutta caduta, quando ancora gareggiava in Moto2. Dopo essere stata curata il fenomeno con il numero 93 ha vinto sei titoli in MotoGP per poi interrompere la propria striscia vincente con l’infortunio al braccio a Jerez de la Frontera, nel 2020. Da quel momento la carriera di Marquez è passata da essere da dominatore a lungodegente per via dei problemi fisici. Al termine della scorsa stagione la diplopia si era fatta sentire di nuovo, ma in Qatar si era presentato in forma e in grado di correre. L'high side sul circuito di Mandalika ha causato un nuovo trauma cranico che ha presentato un nuovo episodio di diplopia causato da una recidiva di paralisi del quarto nervo destro, con un coinvolgimento minore di quello che avvenuta nell'infortunio nel novembre 2021.
MotoGP: Marquez vuole tornare in Texas
Marc Marquez non ha pace, ma non si arrenderà mai. Il Cabroncito non è uno che molla facilmente, è affamato, è motivato e allontana con qualsiasi forza la resa anche se in molti stanno iniziando a convincersi che il ritiro per il ventinovenne spagnolo non sia così lontano. La speranza, per il circus, per i tifosi, ma per chi ama il Motorsport in generale, è quella che Marc possa recuperare e tornare ad essere quantomeno competitivo se non dominatore, come è stato fino alla stagione 2019.
Pensare a un forfait prematuro di Marquez non solo vorrebbe dire un fenomeno in meno in griglia di partenza, un talento in più che lascerà le selle della MotoGP, ma anche un personaggio mediaticamente molto rilevante che potrebbe abbassare nuovamente lo share dopo l’addio di Valentino Rossi. Una possibilità che nessuno in Dorna, l’azienda che organizza il campionato del mondo di MotoGP e ne detiene i diritti, vorrebbe che si verificasse. In primis, per l’uomo, per la sua integrità fisica, morale ed emotiva, e poi per il pilota, già oggi una leggenda di questo sport, che è di gran lunga il più titolato in griglia. Sono convinto che Marquez tornerà e farà di tutto per esserci già in Texas, una delle sue piste preferite dove detiene il record di vittorie nella storia del circuito. Probabilmente non tornerà mai più il Marc Marquez che ha rapito il cuore degli amanti di questo sport, ma allo stesso tempo non vediamo l’ora che torni in pista.
MotoGP: che tipo di campionato sarà?
Aprendo il discorso al campionato, che stagione sarà senza un Marquez al 100%? È probabile che queste prime due tappe del Motomondiale non siano completamente casuali. La possibilità che non ci siano veri protagonisti, ma tanti personaggi comprimari è una possibilità che si può concretizzare e che potrebbe addirittura essere la cosa migliore che poteva succedere alla categoria che negli ultimi anni ha visto la lotta al titolo iridato fermarsi a una battaglia a due: Bagnaia contro Quartararo nel 2021, Morbidelli contro Mir nel 2020, Marquez contro Dovizioso nel 2019 (per quanto ci sia stata una vera e propria sfida). Questa stagione potrebbe consegnarci un campionato aperto a più piloti e a diversi team. E questa possibilità potrebbe essere un grande aiuto a Marc Marquez che, sono convinto, presto tornerà in pista, come lo scorso anno, e riuscirà a conquistare podi e vittorie.
La classifica è cortissima: nove piloti in dieci punti e in questo gap irrisorio mancano protagonisti dello spessore di Pecco Bagnaia, Franco Morbidelli, Jack Miller, Jorge Martin e, a proposito, Marc Marquez. In Argentina, a Termas de Rio Hondo, negli ultimi anni nessuna marca ha davvero dominato. Honda, Yamaha, Suzuki e Ducati si sono aggiudicate i primi posti e questo, probabilmente, renderà il weekend ancora più incerto e perfettamente in linea con la previsione di cui sopra. Senza dimenticarci del buon lavoro che Aprilia e soprattutto KTM stanno facendo in questo inizio di 2022. Dovessi farvi, sotto tortura, tre nomi da tenere d’occhio vi direi Fabio Quartararo, Johann Zarco e Maverick Vinales.